Gallarate ha dato l’ultimo saluto a Giovanni Martinoli, scomparso sabato a 87 anni.
Questa mattina si sono tenuti i funerali nella chiesa di San Paolo Apostolo a Sciarè, il quartiere dove risiedeva.
Originario di Duno, Martinoli è stato architetto, insegnante e figura importante della sinistra gallaratese. Fu segretario cittadino del Partito Comunista Italiano e, negli anni Settanta, assessore all’Urbanistica nella giunta del sindaco Andrea Buffoni.
A lui si deve, tra l’altro, l’apertura al pubblico del parco Bassetti, tutt’oggi il principale polmone verde della città.
All’inizio degli anni Novanta, fu vicesindaco durante la breve amministrazione guidata da Luigi Patrini.
Lo stesso ex sindaco democristiano Patrini lo ha ricordato con commozione: «Giovanni amava la realtà e la verità. Persone così devono essere guardate al di là dell’appartenenza ideologica».
Emilio Magni, sindaco di Cazzago Brabbia, ha definito l’amico conosciuto frequentando il Pci «un uomo del dialogo, una persona buona da cui ho imparato tanto e con cui si discuteva senza che vi fossero mai attriti», sottolineandone la «sensibilità per l’ambiente» e le qualità professionali: «Era un grande architetto. A Gallarate non ha mai assunto incarichi che potessero comportare conflitti di interessi. Era un politico e un uomo onesto».
Oltre al gonfalone della città, in prima fila c’erano gli assessori Claudia Mazzetti e Stefania Picchetti.
Da parte di don Paolo Banfi, parole di conforto per i figli di Martinoli, Alberto, Paolo, Giovanna e Marco, e per la moglie Elena: i due hanno trascorso 56 anni di vita insieme l'uno con l'altra.