Busto Arsizio - 02 novembre 2021, 11:23

Busto, Maurizio Maggioni sul campus di Beata Giuliana: promessa non mantenuta

Il consigliere comunale interviene dopo la revoca dell’aggiudicazione lavori. E chiede: quale futuro si può immaginare per l’area e per lo “scheletrone”? Appello alla partecipazione

Maurizio Maggioni, candidato sindaco sconfitto alle ultime elezioni amministrative,  dirama una nota sul campus di Beata Giuliana. Progetto notoriamente tormentato e, notizia di pochi giorni fa, giunto a una svolta. Negativa, con la decadenza dell’aggiudicazione lavori al raggruppamento di imprese che avrebbe dovuto eseguirli.

Premessa dedicata a un “nulla di fatto” dovuto «…prima di tutto all’inadempienza del raggruppamento di imprese che non è stato in grado di mantenere gli impegni assunti». Seguono considerazioni che tornano a un passato più o meno recente: «I dubbi sulla grande dimensione dell’opera e sull’adeguatezza delle società partecipanti e sul loro raggruppamento erano stati sollevati da molte parti, dal 2019 e poi ripetutamente in Consiglio Comunale. […] Il Comune si è ingabbiato nelle more di un’operazione sempre meno credibile».

In riferimento alla campagna elettorale: «La maggioranza si è compattata attorno al sindaco ripetendo più volte che i lavori erano “in ritardo”, e riconoscendo solo alla fine di luglio che i privati avrebbero dovuto fare la loro parte dopo “anni di lavoro” svolto dal Comune. La coalizione di destra doveva mantenere ad ogni costo il profilo del “fare” e giustificare le accuse di fare “chiacchiere”».

E ora? Afferma Maggioni:  «È necessario un ripensamento di merito più ampio. Il Palaginnastica si deve fare, ma come si inserisce in rapporto con lo “scheletrone”? Questo deve sopravvivere ? Con quale destinazione credibile? Quale deve essere la destinazione complessiva dell’area? Occorre reimpostare una visione urbanistica e progettuale».

Infine l’auspicio: «Mi auguro che la maggioranza intera sia determinata a far partecipare prima di assumere orientamenti e decisioni, quantomeno perché, al netto di tutte le possibili spiegazioni e delle cause oggettive, una promessa importante per il mondo sportivo e per la città non è stata mantenuta, chi ha guidato un’operazione a risultato negativo deve almeno fare una riflessione critica e i consiglieri tutti devono poter proporre con cognizione di causa prospettive di lavoro, in modo aperto e pubblico».

Redazione