Un uomo, quattro fratelli, un mondo che si è ribellato alla dittatura: quella vera. Non quella contestata oggi nelle manifestazioni contro i vaccini e il Green pass. Così la commemorazione del 77° anniversario dell'uccisione di Mauro Venegoni è diventata più che mai un richiamo all'impegno nel presente. Per difendere sempre la libertà, anche in questo caso autentica: quella di tutti.
Molto partecipata la cerimonia da tutto il territorio ricordando il sacrificio di questo partigiano. Il riferimento ai fatti violenti di questo periodo, con l'assalto alla Cgil e altri gesti gravi, è risuonato più volte. Ha aperto i discorsi ufficiali, dopo l'omaggio al cippo, dell'Anpi di Legnano Primo Minelli: «Questi sono fatti che preoccupano fortemente il sistema democratico. L'odio e la violenza che vediamo riaffiorare e che Mauro ha patito, ci dicono che la libertà non è conquistata per sempre. Ecco perché l'antifascismo non è una formula del passato, anzi parlarne significa oggi immettere anticorpi per impedire nuove forme di autoritarismo».
Quattro erano i fratelli Venegoni: Mauro, Carlo, Pierino, Guido. Mauro fu seviziato e ucciso, il suo corpo gettato a Cassano in un campo, dove poi fu posto il cippo. Il no alla dittatura fu un impegno della famiglia e totale: ci si oppose anche allo stalinismo.
Alla presenza dei discendenti, ha ribadito il sindaco di Legnano Lorenzo Radice, accanto ai colleghi di Cassano e Busto, Nicola Poliseno ed Emanuele Antonelli: «Penso sarete d’accordo con me nel pensare che ogni anno non manchino buoni motivi per riflettere sulla vicenda di Mauro Venegoni. E che non manchino, in particolare, quest’anno, in questo autunno che ha visto esponenti di formazioni neofasciste infiltrarsi nelle manifestazioni contro l’obbligo del Green pass. E poco importa qui stabilire se la presenza degli squadristi fosse mera convenienza o vera convinzione: conta che sia venuto alla luce del sole un fenomeno che l’Anpi, a tutti i livelli della sua associazione, non si è mai stancata di denunciare da molti anni a questa parte».
Ha poi sollecitato: «Occorre dare seguito al più presto alle mozioni in cui si chiede lo scioglimento di Forza Nuova e di tutti i movimenti politici di ispirazione fascista».
Al presidente dell'Anpi nazionale Roberto Cenati l'ultimo intervento, durante il quale si è soffermato più volte sulla gravità degli episodi recenti, ma anche sul fatto che a una ex deportata come Liliana Segre sia stato necessario assegnare una scorta per la sua incolumità.
Come bisogna ribellarsi agli accostamenti della Shoah e della dittatura fascista, alla situazione di oggi, operati dalle manifestazioni contro il vaccino obbligatorio.
«Mauro Venegoni si è battuto per la libertà, ma non ha niente a che fare con chi oggi protesta per il Green Pass... lui era per la libertà di tutti. Quanto accade ci porta a un profondo esame di coscienza».
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