Il flash mob per ottenere la fermata del bus davanti alla casa circondariale di Busto (LEGGI QUI) cambierà volto. Diventerà una sorta di inaugurazione.
In queste ore infatti sono stati eseguiti i controlli da parte di più enti per risolvere la situazione. Si è interessato della questione il neo assessore Salvatore Loschiavo che ha chiesto delucidazioni all'Agenzia del trasporto pubblico locale ieri impegnata in un sopralluogo. Anche da parte della Stie è arrivata però la segnalazione che nell'orario la fermata in carcere c'era.
Non veniva però eseguita, ha risposto don David Maria Riboldi, che raccontava di aver dovuto accompagnare molte persone proprio per quest'assenza.
Non è ben visibile, era un'altra osservazione pervenuta, bisogna renderla tale.
La Stie oggi è andata sul posto e ha sistemato la fermata con i cartelli degli orari. «La fermata c'è - ribadisce il direttore generale Annarita Polacchini - Se possiamo però migliorare, ad esempio con più corse, siamo pronti. Confrontiamoci».
Don David ha filmato sul suo profilo Instagram gli operai che installavano gli orari. E anche loro nel video dicevano che la fermata però esisteva anche prima. Il cappellano ha detto così: «Inaugureremo la fermata che hanno prontamente creato, dando ascolto alla nostra richiesta. Non possiamo che dire grazie per un’operatività così tempestiva».
Al di là della complessità della questione, la cosa importante è che di questa fermata si possa usufruire pienamente e che il disagio sia superato una volta per tutte.