Alla vigilia del voto amministrativo di domenica 3 e lunedì 4 ottobre, la lista di centrosinistra “Solidarietà e Progresso”, che sostiene la candidatura a sindaco di Fagnano Olona di Paolo Carlesso, introduce un ultimo argomento: la questione della Zust-Ambrosetti e del mega polo logistico che produrrebbe una sostanziale trasformazione di una parte del territorio comunale.
«Ci teniamo soprattutto a dire che per noi il fine non giustifica mai i mezzi, soprattutto in politica - esordisce la nota di “Solidarietà e Progresso” - Difficilmente ci avete visto trattare degli argomenti in campagna elettorale solo perché potevano ricevere più riscontro, e mai ci vedrete fare promesse che non siamo certi di poter mantenere: chi invece è disposto ad usare ogni mezzo e a proclamare qualunque cosa in campagna elettorale, molto probabilmente farà la stessa cosa quando eventualmente amministrerà. La nostra comunicazione è trasparente, e per questo vogliamo introdurre un ultimo argomento del nostro programma che riguarda tutti i cittadini e cittadine e che è stato sottaciuto in questa campagna elettorale: la questione della Zust - Ambrosetti, che vorrebbe costruire un edificio per la logistica che occuperà 300.000 mq che oggi sono aree agricole e boschi. 1/25 dell'intera superficie comunale! – a fronte di un incremento risibile di posti di lavoro, rischiando che Fagnano diventi davvero “il paese del capannone”. Tra le liste elettorali in campo, soltanto Solidarietà e Progresso si è esposta con chiarezza su questo tema: due liste hanno espresso un pensiero possibilista, una terza preferisce demandare una scelta così importante, e con delle ricadute notevoli, ad un referendum comunale che potrebbe non essere una garanzia di tutela dei cittadini e del territorio».
La conclusione ribadisce la posizione della coalizione che sostiene Paolo Carlesso. «Il nostro pensiero è chiaro come su ogni altro argomento: una perdita di territorio di questa estensione non può essere ricambiata da possibili entrate nelle casse comunali, tutte da verificare e senza la finalità specifica di compensare tale danno ambientale. Il fine non può giustificare i mezzi, soprattutto quando anche il fine è a solo vantaggio di alcuni».