Gli attori teatrali Paolo Scheriani e Nicoletta Mandelli, dopo una lunga esperienza nella a Milano, hanno portato la loro arte a Legnano con spirito innovativo e attenti ai sentimenti che arrivano fuori dal palco.
Dopo una lunga esperienza nel teatro milanese, che cosa rappresenta per voi questo territorio?
Paolo: La nostra è una lunga storia. La mia in particolare inizia nei primi anni ottanta come cantautore e dopo un decennio circa dedicato alla canzone (diversi dischi pubblicati, un Sanremo nel 1987) decido di dedicarmi al teatro. Dai primi anni Novanta lavoro come attore, regista e drammaturgo per teatri stabili e privati, in particolare a Milano. A metà di quegli anni, io e Nicoletta ci conosciamo grazie a un allestimento dell’Orestiade. Iniziamo così un percorso umano e professionale che ci ha portato negli anni a produrre spettacoli e a dirigere per una decina d’anni il Teatro alle Colonne di Milano. Dopo alcuni decenni lontano da Legnano, città dove sono nato e cresciuto, da qualche anno sono tornato a vivere qui con Nicoletta ed è stata l’occasione di portare il nostro lavoro in città.
Nicoletta: La decisione di spostare la nostra attività fuori Milano, portando parte della nostra offerta nella bella città di Legnano ci ha dato ragione. È stato un successo oltre le nostre aspettative. Ogni evento ha riempito il Teatro Tirinnanzi e la Sala Ratti ottenendo un “Sold Out” dopo l’altro. La bella sorpresa è stata quella di trovare tra il pubblico molto del pubblico che negli anni si era affezionato alla programmazione del Teatro alle Colonne di Milano da noi gestito. Abbiamo trovato un pubblico nuovo; il pubblico legnanese è esigente e molto curioso; e un pubblico che arriva dalla provincia di Varese, da quella di Como, Bergamo, Novara, Monza e Brianza. Insomma, spostandoci dal centro di Milano al centro di Legnano, il bacino d’utenza si è amplificato.
Durante gli spettacoli nei teatri di Legnano, cosa vi ha colpito rispetto ad altre città?
Paolo: Come dicevo quello legnanese è un pubblico attento e anche esigente. Vive l’andare a teatro come un arricchimento e non solo come svago. È un pubblico caloroso ma sa essere critico se le proposte non soddisfano certe aspettative.
Nicoletta: Il feeling e la relazione che ci ha subito legato ai legnanesi ci ha spinto ad ampliare le nostre proposte che spaziano dal teatro musicale al teatro civile, ai classici, “riempiendo” in questi ultimi anni i luoghi storici della cultura legnanese, in primis il Teatro Tirinnanzi che in ogni occasione si è dimostrato fin troppo piccolo per ospitare tutto il pubblico che avrebbe voluto assistere ai nostri spettacoli.
Le attrattività locali vi hanno dato degli spunti per i vostri spettacoli?
Paolo: Sicuramente il palio e la storia che sta dietro a questa importante manifestazione ci stimola nell’immaginare uno spettacolo dedicato interamente alla “Battaglia di Legnano”. Io per aver vissuto la mia infanzia e adolescenza in questa città, riesco in alcuni spettacoli a raccontare particolari di questi luoghi che solo chi è nato e vissuto qui sa cogliere, e questo mi diverte molto.
Nicoletta: Io sono milanese ma ho trovato a Legnano una dimensione ideale per svolgere il nostro lavoro. Gli spunti ci arrivano non solo dai luoghi ma soprattutto dalle persone che abitualmente incontriamo. Il nostro lavoro noi amiamo definirlo “ad alto contenuto umano” e questo ci spinge a privilegiare le relazioni. Da queste relazioni nascono molte volte gli spunti per un nuovo allestimento e qui a Legnano gli spunti li puoi trovare ogni giorno.
Dopo l’evento al Rotary Aid Festival che si è tenuto al Castello, quali sono i progetti per la città?
Paolo: Legnano, come diciamo sempre, è una città con un grande potenziale. Legnano deve poter produrre cultura. Noi come compagnia ci adoperiamo non solo in ambito teatrale ma cerchiamo di arricchire il territorio con iniziative culturali che creino un circolo virtuoso e sviluppino in ogni persona una coscienza critica mettendo in calce al nostro operato una frase emblematica: “pace e cultura sono due facce della stessa medaglia. Senza pace non ci può essere cultura. Quando la cultura fiorisce la pace si sviluppa.” Non a caso questa frase ha aperto l’ultima serata del Rotary Aid Festival.
Nicoletta: Per il prossimo futuro stiamo immaginando nuove sfide in ambito teatrale e non solo. Dopo quasi due anni di forzata inattività per i motivi che tutti sappiamo, stiamo lavorando per una ripresa che ci vedrà impegnati sui palcoscenici non solo legnanesi ma sicuramente privilegeremo Legnano per presentare in anteprima nazionale i nostri prossimi lavori.
Cogliamo l’occasione per ringraziare tutto il pubblico legnanese che in questi anni ci segue con grande affetto e passione.