Appena si sono riaperte le porte ai tifosi, lui c'era. Non solo presente, ma anche a cercare di rieducare i compagni di passione biancoblù al sostegno perfetto (LEGGI QUI) dopo la lunga assenza.
Di Giannino Gallazzi si possono raccontare tante cose, ma si racchiudono in questa definizione: lui per la sua Pro Patria c'è, sempre. Ridendo ed esultando (come un) ragazzino, piangendo per la commozione, nel corso di questo lungo cammino insieme anche per la rabbia
Ora Giannino spegne novanta candeline, ma accende sempre un nuovo sogno, per la sua Pro Patria.
Non è la paura, bensì la passione che fa novanta. Quella che lo vede muoversi sempre per la sua squadra e per gli altri, prendendoli anche per la gola come fa alle feste.
In questo cammino lunghissimo abbiamo assistito a tante imprese di Giannino. Una, va portata decisamente nel cuore. Roma, anno del Signore 2013, si va da Papa Francesco che poi manderà il popolo tigrotto in delirio ricevendo la maglia biancoblù sulle spalle e tenendola. Nel girovagare dei tifosi, però, Giannino vede un ragazzo, con una t-shirt proprio con i colori bustocchi. L'avvicina e viene a sapere che questo giovane arriva dal Sudafrica.
In una manciata di istanti, e in italiano, fa capire allo straniero che veste una maglia straordinaria e scandisce Pro Patria, mentre il ragazzo annuisce sorridendo. Si potrebbe intitolare: quando Giannino arruolò un sudafricano nelle schiere dei tifosi biancoblù. Un calcio mercato senza interessi, solo con smisurata passione.
Buon compleanno Giannino.