«La questione per noi è chiusa, scuse accettate, lasciate in pace Mario Socrate».
Finita la presentazione della lista Antonelli a Busto, un incontro che sfocia in una stretta di mano e che è stato preceduto da telefonate, scuse, rassicurazioni. Al parco di via Foscolo, infatti, arriva Mario Socrate, il candidato 5 Stelle che aveva usato termini offensivi verso Giorgia Meloni e non solo, con la reazione di Fratelli d'Italia. Poi le scuse, da parte dei vertici del suo movimento e del centrosinistra, Conte che aveva anche annunciato come non fosse più candidato. (LEGGI QUI)
Ma la macchina dei social ha continuato a fare il suo corso, diabolicamente inesorabile e i veleni hanno inseguito Socrate. Pesantemente. Eccolo al parco, accanto a sindaco e presidente di Fdi.
«Per noi è finita qui - spiega Emanuele Antonelli - ma lui non sta benissimo, per questo l'abbiamo chiamato qui». Per diffondere un segnale di pace e sottrarlo a questa furia.
«I social purtroppo creano problematiche, e tu Mario te ne sei reso conto - gli ha detto Massimiliano Nardi - Hai fatto un errore, hai chiesto scusa». Scuse accettate, anche dalla vicesindaco di Gallarate Francesca Caruso che era stata colpita a sua volta. Si è deciso di non procedere, in virtù del pentimento mostrato.
Mario Socrate sta in silenzio, non vuole fare dichiarazioni. Ha il volto tirato. Ha sbagliato e in queste ore si è trovato del tritacarne dei social a sua volta. Stringe la mano a Nardi e Antonelli, poi se ne va.
«Vivi in pace, Mario» gli dicono. Che anche i social lo capiscano, i serpenti - più che leoni - da tastiera. E la speranza generale: che almeno questa triste vicenda riesca a far usare in maniera più opportuna e civile lo strumento della rete. Mai contro qualcuno.