Politica - 09 settembre 2021, 21:30

Incontro di pace con Socrate: «Per noi è finita qui, lasciatelo in pace»

Alla presentazione della lista Antonelli, il sindaco e il presidente di Fdi hanno parlato con il candidato 5 Stelle, ora è sotto l'attacco dei social. Stretta di mano e appello: «Ha fatto un errore, ha chiesto scusa, ora basta»

Stretta di mano tra Nardi, il sindaco e Socrate al parco di via Foscolo

«La questione per noi è chiusa, scuse accettate, lasciate in pace Mario Socrate».

Finita la presentazione della lista Antonelli a Busto, un incontro che sfocia in una stretta di mano e che è stato preceduto da telefonate, scuse, rassicurazioni. Al parco di via Foscolo, infatti, arriva Mario Socrate, il candidato 5 Stelle che aveva usato termini offensivi verso Giorgia Meloni e non solo, con la reazione di Fratelli d'Italia. Poi le scuse, da parte dei vertici del suo movimento e del centrosinistra, Conte che aveva anche annunciato come non fosse più candidato. (LEGGI QUI)

Ma la macchina dei social ha continuato a fare il suo corso, diabolicamente inesorabile e i veleni hanno inseguito Socrate. Pesantemente. Eccolo al parco, accanto a sindaco e presidente di Fdi. 

«Per noi è finita qui - spiega Emanuele Antonelli - ma lui non sta benissimo, per questo l'abbiamo chiamato qui». Per diffondere un segnale di pace e sottrarlo a questa furia. 

«I social purtroppo creano problematiche, e tu Mario te ne sei reso conto - gli ha detto Massimiliano Nardi - Hai fatto un errore, hai chiesto scusa». Scuse accettate, anche dalla vicesindaco di Gallarate Francesca Caruso che era stata colpita a sua volta. Si è deciso di non procedere, in virtù del pentimento mostrato. 

Mario Socrate sta in silenzio, non vuole fare dichiarazioni. Ha il volto tirato. Ha sbagliato e in queste ore si è trovato del tritacarne dei social a sua volta. Stringe la mano a Nardi e Antonelli, poi se ne va.

«Vivi in pace, Mario» gli dicono. Che anche i social lo capiscano, i serpenti - più che leoni - da tastiera. E la speranza generale: che almeno questa triste vicenda riesca a far usare in maniera più opportuna e civile lo strumento della rete. Mai contro qualcuno.

Marilena Lualdi