Varese - 23 agosto 2021, 12:22

FOTO E VIDEO. Parcheggio a pagamento per i dipendenti, sindacati in presidio al Del Ponte: «55 euro al mese sono troppi. Basta penalizzare i lavoratori»

Mattinata di mobilitazione all’ospedale Del Ponte per il presidio organizzato da Fials: «Garantiamo un servizio pubblico. Asst e amministrazione devono trovare una soluzione per assicurare parcheggi riservati e gratuiti». All'invito dei lavoratori risponde solo Matteo Bianchi

Il problema dei parcheggi intorno all’ospedale Del Ponte è ben lontano dall’essere risolto. Se gli utenti, di quello che si appresta a diventare il polo materno-infantile di riferimento per la Lombardia, hanno trovato risposta nel multipiano recentemente inaugurato (leggi QUI) a Giubiano, i dipendenti invece no. Medici e infermieri potranno parcheggiare gratis in alcune vie intorno all’ospedale fino a dicembre, in virtù di un provvedimento deciso dall’amministrazione in piena pandemia. Dopodiché dovranno pagare un abbonamento mensile di 55 euro per accedere al multipiano, ma senza posti riservati. Da qui la protesta di questa mattina.

«Solo a Varese i dipendenti dell’Ospedale devono pagare il parcheggio – spiega Salvatore Santo, segretario Fials Laghi e Ovest Milanese – Persone che garantiscono un servizio pubblico essenziale, e a cui si prospetta una sottrazione di ben 55 euro da una busta paga per alcuni di poco più di mille euro. Al Circolo invece hanno parcheggi riservati e gratuiti oppure è garantito un abbonamento a 15 euro al mese. ASST Sette Laghi, deve trovare una soluzione con l'amministrazione comunale per assicurare parcheggi riservati gratuiti o alle stesse condizioni dei colleghi del Circolo – aggiunge il delegato sindacale - Ci sono quattro mesi per trovare un'intesa con il proprietario del multipiano o una soluzione differente. La Fials nei colloqui con ASST e Sindaco ha già portato idee e ipotesi risolutive, in assenza di risposte siamo pronti a tutelare i lavoratori in ogni modo ed in tutte le sedi».

I lavoratori avevano invitato anche il sindaco uscente Davide Galimberti e l’assessore Andrea Civati a partecipare al presidio per esporre la problematica, ma nessuno si è presentato. Tra i lavoratori c’erano invece il candidato del centrodestra Matteo Bianchi, che si è unito al loro appello: «Tutto quello che succede sul territorio comunale deve interessare un sindaco, anche se non è di sua stretta competenza amministrativa. Il tema del parcheggio del Del Ponte non può essere derubricato come il fatto che essendo privato il parcheggio se la debbano vedere i lavoratori con la proprietà. Il Comune deve mettere intorno a un tavolo i soggetti interessati e trovare una soluzione nell’interesse di chi svolge un servizio per la cittadinanza».

Anche il consigliere regionale e presidente della commissione Sanità, Emanuele Monti, è intervenuto sottolineando come : «L’ospedale del Ponte significa 700 dipendenti e famiglie che vivo a Varese e pensare che il comune non debba c’entrare nulla è sbagliato. L’Ospedale è il primo datore di lavoro della città e bisogna dialogare per trovare le migliori soluzioni».

Tra i lavoratori anche il consigliere comunale di Forza Italia, Simone Longhini, che da tempo cerca di sollecitare l’amministrazione sul problema. «Risale a luglio l’interrogazione che ho presentato all’amministrazione proprio per chiedere la sottoscrizione di una convenzione con la proprietà del multipiano per garantire posti auto ai dipendenti – spiega Longhini – Ad oggi non ho ricevuto risposta e ci troviamo in questa situazione».

In realtà è dal 2014 che i lavoratori lottano con l’azienda ospedaliera, «da quando si è distinta da quelle limitrofe per aver introdotto una "tassa sul lavoro" ai propri dipendenti. L'allora direttore amministrativo, nonostante le ragioni e le rimostranze della Fials e dei lavoratori, decise che fosse giusto penalizzare i dipendenti di questa azienda rispetto ai colleghi di altre aziende. Oggi la storia si ripete: l'assenza di parcheggi all'ospedale Del Ponte si ripercuote sui lavoratori - aggiunge Santo - Noi chiediamo un prezzo calmierato come quello riconosciuto ai dipendenti del Circolo che posteggiano all’interno della sede ospedaliera e quindi al Comune di venire incontro a questi lavoratori che da oltre un anno sono in prima linea a contrastare la pandemia».


Valentina Fumagalli