La ripresa della produzione si fa più salda, e con essa le speranze, ma soprattutto una consapevolezza per l'industria varesina. Sul ruolo decisivo delle imprese manifatturiere in questa fase sul territorio. Lo sottolinea il presidente dell'Univa Roberto Grassi nel commentare l’indagine congiunturale dell’Ufficio Studi sul secondo trimestre del 2021. Individuando anche i punti chiave per il futuro del territorio: «Its, infrastrutture logistiche, digitale e sostenibilità. Varese riparta da qui».
I dati
Il consolidamento della crescita della produzione conferma il trend nei trimestri precedenti. Se c'è cautela riguarda le previsioni per il terzo trimestre. Anche per motivi, che viene evidenziato: la prosecuzione della tendenza rialzista dei prezzi delle principali materie prime (evidenziata dal 96% delle imprese intervistate per il periodo aprile-giugno), dei problemi di approvvigionamento delle stesse (segnalati dal 69%), e da criticità relative ai noli marittimi (come fatto notare dal 58%).
Quali sono le categorie di materiali più interessate dai problemi sia di prezzo che di approvvigionamento? Metalli di base, ferrosi e non, polimeri per le materie plastiche e le fibre tessili. Secondo la maggior parte delle aziende intervistate, queste dinamiche avranno un impatto nel medio periodo sui costi di produzione (94% dei rispondenti): si dovrebbero verificare aumento dei prezzi di vendita dei beni e servizi e riduzione dei margini di profitto, anche per sei mesi (per il 70% delle aziende intervistate).
Nel trimestre analizzato, la produzione appunto migliora Il saldo nelle risposte (pari alla differenza tra la percentuale di risposte positive e negative) è positivo (+36%), con il 48,6% delle imprese intervistate che segnala livelli produttivi stabili e il 43,7% un’ulteriore crescita, superando chi invece ha registrato un calo, quota ben più ridotta (7,7%).
Infatti, il grado di utilizzo degli impianti arriva a 77,8%, stabile rispetto al 78,3% del trimestre precedente.
Settori e futuro
Certo l'intensità di questa ripresa varia nei settori. «Da una parte tra le imprese intervistate del chimico e farmaceutico e del gomma e materie plastiche il miglioramento congiunturale è più esteso, nel comparto moda è più diversificato, ma in fase altrettanto espansiva, mentre nel metalmeccanico appare più propenso alla stabilità» sottolinea l'Ufficio Studi. QUI LE DIFFERENZE
E per il futuro? Prevalgono le imprese che si aspettano un profilo di stabilità della produzione (il 64,4%), il 23,3% pronostica un aumento dei livelli produttivi e il 12,3% una diminuzione. Anche qui incide la prosecuzione della tendenza rialzista dei prezzi delle materie prime (che per alcune imprese potrebbe estendersi persino al 2022) e dei problemi di approvvigionamento, nonché altre criticità quali cancellazione di rotte commerciali, difficoltà a prenotare i container, aumento ingiustificato dei costi di servizio. Non può lasciare indifferente neanche la variante Delta.
C'è poi lo zoom sul consumo elettrico industriale del consorzio dell’Unione Industriali, EnergiVa. «Confrontando il secondo trimestre 2021 con lo stesso periodo del 2020, si è registrato un incremento tendenziale cumulato del +26,0% - si spiega - il dato risulta così alto in forza del fatto che, tra aprile e giugno 2020, si sono scontati gli effetti sia del momento più duro del lockdown (aprile) che della sua graduale rimozione (fino a giugno), per cui il secondo trimestre 2020 aveva registrato una variazione dei consumi decisamente negativa rispetto al 2019 (-21,8%)».
Sugli ordini, si viaggia in linea con la produzione: rispetto al trimestre precedente, le imprese con livelli stabili sono state il 50,9%, mentre sono 35,7% quelle che hanno registrato un incremento. Solo il 13,4% ha rilevato una diminuzione. Il mercato del lavoro? In base ai dati Inps, nell’industria varesina sono state autorizzate complessivamente (ordinaria, straordinaria e deroga) 12.690.175 ore di cassa integrazione un livello inferiore del 57% rispetto alle ore autorizzate nel secondo trimestre del 2020, ma ben superiore ai livelli di ore autorizzate nello stesso periodo del 2019.
Lo sguardo sul futuro
Lo sguardo sul futuro viene dato dal presidente Grassi: 1Livelli della produzione, andamento degli ammortizzatori sociali, consumi energetici, tasso di utilizzo degli impianti sono tutti indici che hanno registrato nei primi sei mesi dell’anno un miglioramento. Numeri che non possono essere dati per scontati, ma che, allo stesso tempo, devono farci esser prudenti».
Le nubi all’orizzonte non mancano, precisa: «La fase è di assestamento e di riposizionamento per tutto il settore industriale. Basta guardare all’ultimo dato dell’export, quello relativo al primo trimestre negativo per un -2,8%.La realtà è che le imprese operano in uno scenario in profonda trasformazione, del tutto inedito. Ogni conquista e ogni segno più è una conferma dei nostri fondamentali, ma allo stesso tempo l’andamento altalenante sui fronti dell’export, da sempre nostro punto di forza, devono farci ricordare quanto il cammino verso una crescita solida e di lungo periodo sia ancora piena di insidie e sfide da vincere e, per certi versi, ancora in gran parte da iniziare a giocare veramente».
C'è un mondo, quello aperto della globalizzazione, che non esiste più. Dazi, difficoltà di spostamento per la pandemia e la nuova variante, andamento delle materie prime, difficoltà logistiche nei porti e nell’approvvigionamento dei container - cita Grass - l'hanno cambiato e bisogna ridelineare tutto. Lo stesso ritorno dell'inflazione - iniziato negli Usa - non incide di meno.
Come reagire? «Serve capacità di visione nazionale e territoriale per far fronte a scenari così epocali, complessi e sfidanti - osserva ancora il presidente - La priorità è rimanere competitivi e attrattivi per i capitali nazionali ed esteri, a cui garantire la giusta remuneratività. Solo così potremo continuare a produrre ricchezza e lavoro.Cosa serve dunque al territorio, anche a fronte delle disponibilità offerte da Pnrr e Green Deal Ue? Investimenti nel capitale umano e nel rafforzamento dell’offerta formativa degli Its (su questo registriamo notevole fermento in questi mesi). Un progetto allargato e condiviso per investimenti in infrastrutture con l’obiettivo di trasformare la provincia di Varese in un polo logistico intermodale strategico per tutto il Nord Italia, grazie anche al ruolo che può giocare Malpensa».
Ancora una volta dunque viene citato l'aeroporto. E una maggiore spinta sul fronte della digitalizzazione, ma anche percorsi di sostenibilità sostenibile, accelerando su economia circolare e sostenibilità ambientale. A livello italiano una convinzione: «Proprio in fasi di trasformazione come l’attuale, serve una riforma degli ammortizzatori sociali a cui il Sistema Confindustria richiama politica e parti sociali ormai da tempo. Un sistema universale che coinvolga tutte le imprese, ma che non pesi sempre e solo sulle spalle delle aziende manifatturiere. Ultimo, e non per ordine di priorità: vaccini, vaccini, vaccini. E Green Pass. La ripresa passa anche da qui».