Busto Arsizio - 27 luglio 2021, 12:20

Scuola, «pochi interventi ma di qualità, con gli studenti al centro del dibattito». Le idee di Amanda Ferrario

La dirigente dell’Ite Tosi ha pubblicato un nuovo lungo post dedicato all'argomento a lei caro. Le proposte: da middle management a misure di sostegno alle scuole in difficoltà, dall’obbligo di formazione strutturale e permanente alla valutazione del personale

Amanda Ferrario

Scuola, «poche cose, ma di qualità», mettendo «al centro del dibattito gli studenti».

Lo afferma Amanda Ferrario, dirigente dell’Ite Tosi di Busto Arsizio a proposito del dibattito in corso sulla scuola.

Dopo un primo articolato intervento (leggi qui), Ferrario ha pubblicato un nuovo post su Facebook con alcune riflessioni dedicate a un tema che conosce molto bene.

«Tutti parlano di scuola, tutti che hanno la giusta ricetta – scrive –. Possibile che non si riesca a fare una riflessione seria mettendo al centro del dibattito gli studenti? Abbiamo un’occasione più unica che rara, perderla significherebbe entrare a far parte del terzo mondo!».

Tra le «poche cose, ma di qualità», la dirigente scolastica indica: «Middle management, assolutamente sì! Introdurre il merito, la carriera docenti, la possibilità di creare figure di sistema altamente qualificate e specializzate che possano incidere realmente sui processi di apprendimento».

Sì all’Invalsi, «ma anche misure di accompagnamento e sostegno alle scuole in difficoltà. Misurare la febbre va bene, poi però serve la cura per farla scendere! E allora? Gemellaggi tra scuole, scambi di personale, contaminazione di buone pratiche».

E poi: «Rinnovo del Ccnl e obbligo formazione strutturale e permanente. Chi di noi andrebbe da un medico laureatosi 30 anni fa e che non si è mai aggiornato? Fare il docente non richiede meno aggiornamento, anzi! Scuole belle e sicure: Lavorare e studiare in un luogo accogliente migliora notevolmente la capacità di insegnare e apprendere. E permette di prendersi cura con gioia del bene comune».

E ancora: «Meno burocrazia: sondaggi, monitoraggi, rilevazioni, documenti da produrre… La scuola è spesso ostaggio di vessazioni burocratiche che la paralizzano. Less is more!».

Per quanto riguarda la valutazione del personale, «io voglio essere valutata, ma non compilando l’ennesimo inutile faldone on Line. Voglio che qualcuno (un ispettore?) mi segua dalla mattina alla sera un paio di giorni. Lo dico con cognizione di causa: chi non ha mai fatto il dirigente (scolastico) non sa che significhi. Gli altri dirigenti (tecnici, amministrativi) della scuola hanno meno di un 20esimo di responsabilità e pochissimi settoriali compiti. Di che parliamo? Vedere e toccare con mano».

E la valutazione deve riguardare tutto il personale: «Si cresce misurando le proprie competenze. Valutare per valorizzare e sostenere. Senza valutazione non c’è obiettivo da raggiungere».

E per finire «indicazioni nazionali, queste sconosciute. Abbiamo il coraggio di (ri)partire da lì. Ai nostri ragazzi serve imparare a rialzarsi dopo essere caduti. Serve sapere che nella vita si sbaglia: è così che si impara. Che il successo arriva dopo la fatica e, a volte, anche il fallimento».

«E potrei continuare per ore – conclude Amanda Ferrario –. Lo diceva Kant, “sapere aude”, abbiamo il coraggio di servirci della nostra intelligenza».

Redazione