Ha messo radici a Busto Arsizio la Rete di Cooperazione Educativa Lombardia. Con un collegamento on line (vedi foto in fondo all’articolo) che ha messo in contatto la realtà locale con quelle del Piemonte (Omegna), della Sicilia (Milazzo) e del Veneto (Padova), sede del coordinatore nazionale, Carlo Ridolfi. Scopo: «Cercare e mettere in collegamento fra loro donne e uomini che abbiano a cuore l’educazione, intesa come partecipazione attiva alla costruzione di cittadini e cittadine, dotati di autonomia di giudizio e profondo pensiero critico». Il target è costituito da docenti, genitori, educatori e da tutti coloro che si interessano al “pianeta educazione”.
Nel caso bustocco, si è costituito un nucleo di cinque “soci fondatori” composto da insegnanti delle primarie e delle secondarie di primo grado, pedagogisti e psicologi. Con Milly Paparella, Lorena Crippa, Massimo Aspesani, Marco Antonio Paganini e Michele Schioppa collaboreranno alcuni simpatizzanti. Per fare cosa?
«In realtà alcune iniziative le abbiamo già avviate – fa presente Milly Paparella – come “Legalmente bello”, un progetto sulla legalità con il quale abbiamo raccolto disegni e frasi da alunni e studenti, poi riuniti in un video. Pensavamo di coinvolgere solo le scuole di Busto. Poi, da cosa è nata cosa: partecipazione di Combinazione Onlus, Legambiente, Anpi, Libera. Alla fine sono arrivati lavori da 12 regioni. Vogliamo riproporre l’iniziativa, magari con qualche modifica».
Altro progetto al quale si lavora è una “staffetta di scrittura creativa” con passaggio del testimone fra le scuole di Busto. Temi “papabili”: ambiente e, di nuovo, legalità, con realizzazione finale di un libro (le classi aderenti contribuiranno scrivendo un capitolo ognuna).
Iniziative che si caricano di un valore aggiunto: «Non è un caso – sottolinea Milly Paparella – che la nostra partenza ufficiale a Busto coincida con il giorno della “Pastasciutta antifascista”, nel ricordo di Alcide Cervi. L’educazione, siamo convinti, deve ancorarsi ai valori di quella Costituzione che ci permise di superare il fascismo».
Non un elemento secondario, per la neonata realtà: «Con Massimo Aspesani – conclude Paparella – ho scritto “L’erba dei conigli” sulla figura di Alberto Mereghetti, giovanissima staffetta partigiana durante l’ultimo conflitto mondiale, recentemente scomparso. Oggi il volume, e con esso la Rete, è nella biblioteca di Casa Cervi».
Idee chiare, partenza lanciata.