A Londra avevano programmato di seguire la partita in tv a cena con amici, Francesca Pinto e il fidanzato Edoardo Fiora. Poi si è offerta l’occasione di poter acquistare i biglietti nella curva italiana a Wembley e non se la sono lasciata scappare.
«È stato davvero emozionante trovarsi insieme a cantare - racconta la giovane, che da sei anni vive a Londra a parte qualche periodo di smart working legata all’emergenza Covid – Nel primo tempo, quando è subito arrivata la rete inglese, c’è stato un attimo di gelo. Poi ci siamo sbloccati con il secondo gol e il tifo si è caricato». Una gioia condivisa a distanza a Busto Arsizio con i genitori, Barbara Cimmino e Francesco Pinto, coppia nella vita e nel lavoro alla guida di Yamamay. La mamma ha postato con orgoglio e felicità le immagini di Francesca ed Edoardo a Wembley.
All’inizio era veramente difficile farsi sentire, in quello stadio dominato dai supporters inglesi. Tant’è che i due giovani italiani ci avevano riflettuto, dopo aver vissuto un’altra partita stupenda, quella contro la Spagna: «Temevamo la confusione, ecco perché pensavamo di restare a casa». Ma alla nazionale non si comanda e quando si è palesata la giusta opportunità, Francesca ed Edoardo l’hanno colta. "Preparati" da giorni in cui amici e colleghi inglesi erano convinti di essere già campioni, non si sono fatti frenare: «Sì, da giorni loro si sentivano così. Ma noi ci credevamo… Chi mi è piaciuto di più? Donnarumma perché ha parato i rigori, ma il bello è stato vederli fare squadra».
Una volte strappate vittoria e coppa europea, gli azzurri sono corsi sotto la curva e lì i tifosi italiani erano alle stelle: «Cantavamo tutti insieme, lo spettro della pandemia sembrava lontano».
IL VIDEO
Va detto che sugli schermi italiani hanno fatto un po’ impressione quegli spalti gremiti di pubblico in un’epoca ancora caratterizzata dai contagi Covid: in realtà, bisognava esibire o certificato vaccinale o tampone negativo, mentre la mascherina non era obbligatoria se seduti al proprio posto. Francesca ed Edoardo però hanno fatto la differenza, anche in questo: «Abbiamo preferito tenere la mascherina. Sì, con il tricolore. Bisogna stare attenti anche per continuare a vivere momenti come questi. Poi abbiamo assistito felici alla premiazione… gli inglesi erano usciti quasi subito, ne erano rimasti pochi per cui siamo stati ancora più tranquilli».
IL CANTO INSIEME
Una volta lasciato lo stadio, i giovani hanno incontrato tifosi avversari in metropolitana e ne hanno ricevuto i complimenti. Scena diversa da quelle che abbiamo visto su siti o in tv.
Ripensare alla domenica di ieri è inebriante: «Noi avevamo seguito a casa anche Berrettini, quando ieri l’abbiamo visto a Wembley… Avevamo visto tutte le partite degli azzurri in televisione, ogni gradino portava a crederci un pochino di più». Fino a toccare il cielo di Londra con un dito.