Attualità - 05 luglio 2021, 18:24

Raffaella Carrà e quelle calze nate a Busto

L’azienda Ibici creò un vero e proprio “Modello Carrà” (foto in fondo). La show girl mostrò agli italiani, in tv, il frutto della creatività locale. Il cordoglio del sindaco Antonelli e della vice Maffioli

Raffaella Carrà commissionò alla Ibici di Busto delle calze appositamente pensate per i suoi balletti di Canzonissima (vedi foto in fondo all'articolo)

Anche a Busto, ovviamente, si piange Raffaella Carrà. Lo fa il sindaco, Emanuele Antonelli, che scrive di un’artista poliedrica «…il cui caschetto biondo è diventato un vero e proprio simbolo. Senza dubbio ha fatto la storia della televisione italiana». Lo fa l’assessore e vicesindaco Manuela Maffioli, che la associa a «…talento, studio, lavoro, impegno, allenamento, sensibilità e serietà».

Della Raffa nazionale, così la chiamavano in molti a sottolinearne la capacità di aggregare e divertire gli italiani, forse bisognerebbe ricordare anche le gambe. Simbolo nel simbolo. Inguainate, per un periodo significativo, dalle calze Ibici, storica produzione nata a Busto Arsizio.

Accadde che l’allora amministratore delegato, Saverio Mayer, pensò a una sorta di rivoluzione: la calza riposante e contenitiva poteva essere qualcosa di più che un prodotto terapeutico. Poteva essere un indumento quotidiano. Successo, visibilità, sviluppo. Tanto che, a un certo punto, arrivò alla possibilità di entrare in contatto con una delle personalità più importanti del mondo dello spettacolo. Raffaella chiese calze specificamente pensate per i suoi balletti. Nacque il “modello Carrà” (vedi foto in fondo), linea direttamente associata alla showgirl. Prodotti che finirono sul piccolo schermo, ancora in bianco e nero, calamita incontrastata per gli spettatori dell’intero Paese. E insieme alla Carrà, sotto gli occhi di quegli spettatori, c'era un frutto della creatività del territorio.

Pronto Raffaella? Grazie. Per tutto. Anche perché, per un po', sei stata testimonial del “made in Busto”.

Stefano Tosi