Busto Arsizio - 22 giugno 2021, 09:17

Dall’Almanacco alla meridiana. La Famiglia Bustocca a #Backstage

L’associazione da settant’anni custodisce le tradizioni della città e si accinge a inaugurare una nuova meridiana. Con noi la Regiù Mariella Cozzi Toia, il suo vice Giovanni Diani e l’architetto Ugo Colombo

Da sinistra, Mariella Cozzi Toia, Giovanni Diani e Ugo Colombo

La Famiglia Bustocca si racconta a #Backstage. L’associazione che da settant’anni custodisce e tramanda la cultura e le tradizioni di Busto Arsizio ci apre le porte della sua sede, in via Fratelli d’Italia.

Con la Regiù Mariella Cozzi Toia ripercorriamo le iniziative che dal 1951 a oggi hanno visto impegnato lo storico sodalizio. Innanzitutto l’Almanacco, una pubblicazione annuale che raccoglie scritti su personaggi, arte e avvenimenti legati alla città.

Nel corso degli anni non sono mancati incontri culturali, presentazioni di libri, eventi, oltre all’impegno per il restauro di alcune opere d’arte. Coinvolte anche le scuole, per cercare di interessare e fare breccia anche tra i giovani.

Come dimenticare poi la giöbia: quello della “Bustocca” è il fantoccio per eccellenza della città.

Quest’anno, purtroppo, la pandemia non ha permesso all’associazione di dare seguito alla tradizione. Ma il viceregiù Giovanni Diani rivela di essersi già mosso in vista dell’appuntamento del 2022.

L’emergenza sanitaria si è fatta sentire in maniera pesante: l’inevitabile sospensione delle attività ha inciso sul numero dei soci, che in precedenza ha toccato picchi di 300-350 persone.

L’auspicio è che con i nuovi progetti la tendenza possa invertirsi al più presto. Anzi, prestissimo: sabato infatti è in programma un appuntamento che merita grande attenzione.
Nell’ambito della festa patronale e in occasione dei 70 anni della Famiglia Bustocca, verrà inaugurata presso il Tempio Civico, a due passi dalla sede dell’associazione, una meridiana.

Per dirla più correttamente, un “quadrante solare ad ora vera locale”. L’architetto Ugo Colombo, responsabile del progetto, ce ne parla diffusamente.

Il motto proposto, “Versusque sol illabere”, esorta a lasciarsi pervadere dalla luce. E mai come di questi tempi abbiamo bisogno di una luce di speranza che scacci le tenebre.

GUARDA LA PUNTATA DI #BACKSTAGE

Redazione