Busto Arsizio - 11 giugno 2021, 08:15

Busto, vecchie carceri ancora nel degrado

Resti di bivacchi a pochi metri dalla Ztl e dai luoghi della cultura: ecco il tour fotografico

Vecchie carceri di Busto assediate daldegrado. Il tour nell'articolo. E nelle immagini in fondo al testo

Dieci giugno, tarda mattinata. Busto, vicinanze della Ztl. Si passa accanto alle carceri austriache. Nastro biancorosso e transenne si impongono all’attenzione. Impediscono di avvicinarsi all’immobile, dal quale potrebbero staccarsi pericolosi detriti. Inglobano, le barriere, uno di quei cassonetti che servono a raccogliere abiti usati (vedi la foto sopra). Si percorrono pochi metri in direzione centro. E, sulla destra, si scopre un cestino della spazzatura. Al di sotto, una busta contenente vestiti e ciabatte (vedi foto sotto all'articolo, numero 2). Destinati al contenitore ormai isolato?

Ci si guarda intorno. Panorama: tovaglioli e pezzi di carta variamente inzuppati fra le panchine, bicchieri di plastica a terra, bottiglie di birra (foto sotto, numero 3). Il tempo di guardarsi intorno e sorge un sospetto: resti di bagordi straordinari, in fondo è appena finito l’anno scolastico. Ma passa un uomo. Mezza età, passo svelto. Nota che qualcuno si aggira tra i rifiuti ed esclama: «Visto che schifo? Tutti i giorni così». Se ne va.

Impossibile interrompere il giro, fascino dell’orrido. Del resto, basta alzare lo sguardo per notare che qualcuno ha deciso di smaltire bottiglie di plastica praticando una nuova disciplina sportiva: il lancio sul davanzale (foto sotto, numero 4). Ipotesi alternativa, meno probabile: le carceri sono state visitate da ospiti che hanno appoggiato i contenitori al di là delle sbarre.

Completando il giro, si vedono due pertugi (foto sotto, 5 e 6). Le grate posizionate per evitare che passanti incauti si facciano male sono state spostate. In modo da creare una comoda via per l’avvicinamento alle mura. A quale scopo? Uno sguardo a terra e restano pochi dubbi.

A pochi metri, Palazzo Cicogna, luogo di cultura, anche recentemente teatro di pregevoli iniziative, splende sotto il sole (foto 7). Sembra quasi un avamposto. Chissà che il suo aspetto nitido e invitante non convinca qualche inzaccheratore. A muovere pochi passi. Per passare dallo squallore al bello. Dal rovinare allo scoprire.

Stefano Tosi