Meteo e ambiente - 05 giugno 2021, 19:15

Triangolo della puzza: Cassano arruola nasi

Tre Comuni, un problema annoso: odore di uova marce. La ricerca della fonte, con i cittadini

Triangolo della puzza, Poliseno recluta cittadini per svelare il mistero: da dove arriva il tanfo che assedia tanti cittadini?

Sentinelle contro il tanfo di uova marce. Ne ha reclutate parecchie, oggi, 5 giugno, Nicola Poliseno, il sindaco di Cassano Magnago. Il fenomeno è noto. Soprattutto nei mesi estivi, su zone residenziali al confine fra Cairate, Fagnano Olona e Cassano (soprattutto Cassano) plana un odore nauseabondo. Con variabili. Si va dal semplice fastidio alla necessità di sprangare porte e finestre. Segnalate, in rare occasioni, irritazioni agli occhi e alle vie aeree.   Quando i vapori mefitici si presentano, spesso bisogna rintanarsi in casa. Lo fanno anche coloro che hanno scelto di vivere in certe aree per stare, almeno in alcuni periodi dell’anno, nel verde, all’aria aperta. E, magari, hanno bambini piccoli, per i quali sorgono preoccupazioni.  Al netto di rilevazioni effettuate in passato, rassicuranti per la salute, la situazione ha spinto più di un residente a riflettere sui propri investimenti immobiliari. E a valutare contromosse.

Ora c’è un’azione concordata fra i tre Comuni colpiti, Arpa – Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente,  attività insediate nel “triangolo della puzza”. Per capire, collaborare e, si spera, risolvere.

Che cosa ha combinato Poliseno? Si è presentato alla riunione per il battesimo di un nuovo gruppo di Controllo del vicinato, nel parcheggio di un supermercato. Ben sapendo che l’area coperta dalla nuova “sorveglianza” è colpita dall’odore. E ha chiesto ai presenti di firmare il modulo per diventare “vedette” di Arpa. In pratica, dopo avere assoldato occhi al servizio della sicurezza, ha fatto altrettanto con i nasi, per provare a sconfiggere un vecchio nemico. Hanno risposto all’appello più o meno quaranta narici. Tanti cittadini, fra cenni di assenso, hanno cercato subito una base d’appoggio per scrivere sui moduli: carrozzerie d’auto, muretti, schiene. Facile immaginare che i familiari di tutti collaboreranno con i firmatari.

«Queste – ha ricordato Poliseno – sono adesioni. Una volta che avrete manifestato l’intenzione di partecipare all’iniziativa, ci sarà un secondo passaggio. Potrete scaricare una app e fare le vostre segnalazioni, giornaliere e anonime, indicando gli orari in cui avvertite la puzza e descrivendola. Periodo del test: tre mesi».

Che cosa cambia rispetto al passato? Informazioni più sistematiche dai residenti e valutazioni puntuali sull’andamento dei venti. Inoltre, superata una certa soglia di segnalazioni, Arpa potrà ispezionare le attività con controlli aggiuntivi rispetto a quelli che vengono normalmente effettuati. «Io l'odore l’ho già sentito ieri» affermava, a margine dell’incontro, una cittadina. «Sono già 15 giorni che arriva», rilanciava un’altra.

Il “Triangolo della puzza” è, si spera, sotto scacco.

Stefano Tosi