«Hanno fatto la differenza nella vita di molti animali randagi». E di molte persone. Fare la differenza, un'espressione che dice molto, tutto. Significa sottrarsi invece al male peggiore e opposto, l'indifferenza, e mobilitarsi per gli altri. Per ogni creatura.
Elisabetta Barbieri e Federico Tonin - i due staffettisti dell'Altomilanese che trasportavano mici e cani dai loro futuri padroni per l'Enpa - morti in un incidente lo scorso febbraio (LEGGI QUI), sono nel cuore di tanti. Oggi sono stati ricordati ufficialmente in Regione attraverso una menzione speciale della Rosa Camuna. Hanno ritirato il premio che riconosceva la passione e la generosità di Elisabetta e Federico, i loro rispettivi compagni. Il consigliere regionale Gianluca Comazzi ha già chiesto anche di promuovere la giornata nazionale del volontariato per gli animali il 7 febbraio, data che si lega al tragico incidente sulla A14.
Un piccolo gesto, un messaggio importante che viene consegnato. Il lavoro dei volontari per tante bestiole abbandonate, maltrattate dall'essere (per niente) umano, è silenzioso e costellato di grandi sacrifici. Meriterebbe sostegno concreto, oltre che la giusta riconoscenza, da tutte le istituzioni, dall'attenzione ai canili - spesso sulle spalle dei volontari - alla gestione delle colonie feline, a molti altri aspetti. Nel nostro Paese, spesso su questo fronte c'è ancora molto da fare.
Ma chiunque, può continuare o anche cominciare a fare la differenza.