«La grandezza di una persona si misura dalla bontà che porta nel cuore. Ciro era buono, disponibile e per questo conosciuto e amato da tutti», ha detto don Giuseppe Pellegatta alla folla di amici che questo pomeriggio si è riunita nella chiesa di Giubiano, per l'ultimo saluto a Ciro Grassia.
Una folla di persone che la Chiesa non ha contenuto, nemmeno la palestra dell'oratorio messa a disposizione per seguire la cerimonia e nemmeno il sagrato. Gli amici di sempre, i colleghi commercialisti e della politica, e la dirigenza con le squadre giovanili della Robur et Fides.
«Ogni parola liturgica è inutile difronte alla sofferenza di questo momento - ha ricordato il parroco - C’è solo una domanda, perché? Ma nessuno può rispondere. Siamo qui, affidati alla parola di Dio e alla preghiera, che ci uniscono a nostro fratello Ciro. Di lui ricordiamo la persona buona e disponibile, presente e attiva anche nella nostra parrocchia. Il suo ricordo vivrà nei cuori di chi lo amato».
Ciro Grassia è scomparso a 53 anni dopo una lunga battaglia contro il Covid (leggi QUI), lasciando i quattro figli Sveva, Emanuele, Carlo, Maria Vittoria, a pochi anni dalla scomparsa della moglie. Il feretro è stato saluto al termine della cerimonia con un grande applauso.