Ci sono dei portali da salvare, testimoni di storia che chiedono l'attenzione di Busto. E anche un sostegno concreto da parte della città.
Affascinante la conferenza alla sala Monaco della biblioteca "G. B. Roggia" questa sera a Busto Arsizio. Fin dalle premesse. Perché non c'è pandemia o lockdown che tenga, quando si ha la passione per le proprie radici. Si può anche fare alleanza tra Borsano e Sacconago, si è scherzato, perché in realtà al Tavolo identità - creato dalla vicesindaco Manuela Maffioli - si lavora molto insieme. Nel periodo di ottobre e novembre è stato effettuato un censimento degli antichi portoni e portali del rione di Borsano, promosso grazie ad una collaborazione tra il Gruppo Ricerche Storiche di Borsano e la Famiglia Sinaghina. Prezioso anche l'aiuto della studentessa del Politecnico Elena Brancaglion. Ieri presente con il presidente della Sinaghina Rolando Pizzoli, il presidente del Gruppo ricerche Mario Colombo e l'architetto Augusto Spada. A dare il via a questa serata appassionante, la vicesindaco Manuela Maffioli.
Si è viaggiato da Palazzo Rasini di Borsano arrivando alla centralissima Chiesa di Santa Maria (anche attraverso i fulmini che hanno lasciato strascichi), nonché nella storia, tra santi come Carlo Borromeo e architetti. Un viaggio veramente speciale culminato anche in tre proposte per recuperare due portali (e la pietra della lanterna con data 1569 segnata) che da Santa Maria furono portati a Santa Croce, poi demolita.
Verranno restaurati e rimontati - con un altro portale del 1710 - contro una parete cieca del giardino della Casa Prepositurale.
Per fare ciò si sono mobilitati dei cittadini, una vera forma di volontariato culturale, è stato sottolineato. Si è pronti a partire. Ma serve che altri bustocchi si appassionino a quest'opera e offrano il proprio contributo.
GUARDA IL VIDEO CON APPELLO