Ciclismo - 08 maggio 2021, 11:15

VIDEO. Parte il Giro, l'emozione del Caio: «Sono un bambino alla vigilia di Natale. Questa corsa colora l'Italia e la vita»

Francesco Caielli al via della corsa rosa da addetto stampa della Eolo-Kometa che debutta oggi nella crono individuale di Torino (occhio al verbanese Ganna, al via alle 16.53). «Zanatta è alla sua edizione numero 28 e Ivan l'ha vinto due volte ma la magia e l'attesa sono quelle della prima volta. La gente ci ferma e ci dice "arriva il Giro"»

Oggi parte il Giro con la crono di 8,6 chilometri di Torino (s'inizia alle 14 con il neoprofessionista Filippo Tagliani, il verbanese Filippo Ganna, tra i favoriti, partirà alle 16.53 con diretta su Raidue, l'ultimo corridore sarà al via alle 17.03) e noi ci facciamo guidare dalle emozioni di Francesco Caielli, che di brividi e passione se ne intende. 

«Sono emozionato e felice come un bambino alla vigilia di Natale che attende questo momento da tanto tempo - ci racconta il Caio da Torino, dove inizia la sua corsa da addetto stampa della Eolo-Kometa di Ivan Basso e Luca Spada - Il Giro per me è Stefano Zanatta che ne ha vissuti 28 e alla presentazione si è emozionato come se fosse la prima volta. Il Giro per me è Ivan Basso che salta ovunque come una cavalletta, non riesce a star fermo e a dormire perché l'attesa è la stessa della prima volta in cui arrivò alla partenza da corridore. Il Giro per me è la prima tappa che seguii da giornalista, quella di Cremona del 2006: poi quella corsa l'abbiamo vinta con Ivan, quest'anno non ricapiterà e forse la maglia rosa non la rivedremo ma la bellezza e lo stupore sono gli stessi di allora».

È un Giro strano: la piazza della presentazione senza gente per il Caio «mette addosso un sentimento che per certi versi è di ingiustizia. Sarà magari un Giro senza troppi tifosi sulla strada e con gli arrivi vuoti, però quando ti muovi con l'auto blu della Eolo-Kometa per Torino e per l'Italia, vedendo che tutti si fermano e ti guardano pensando "arriva il Giro", ecco quella è l'emozione più grande di questa corsa, la magia di questo sport».

«Il Giro cambia le città e le persone, le colora - conclude il Caio - Negli occhi degli otto ragazzi della nostra squadra, molti al debutto, che oggi iniziano a pedalare in giro per l'Italia, c'è un sogno: non venitemi a dire che è solo sport». 

«Ringrazio chi mi ha permesso di vivere questo Giro, Ivan, chi è casa ad aspettare e chi mi ha portato per primo dentro a questo mondo, in quell'esordio di Cremona al Giro 2006».

Buon Giro, Caio


Andrea Confalonieri