Stanno tutti aspettando il "fatidico" 26 aprile, Niente a che vedere con la Festa della Liberazione (25 aprile), quando il mondo partigiano si sollevò contro il Nazi-Fascismo. Meglio ricordare "al mondo" che la prima città italiana a insorgere contro Tedeschi e Fascisti fu la città di Busto Arsizio (il 24 aprile 1945) poi seguì Milano e ....l'intera Italia.
Qui, in gioco, c'è un nemico molto più subdolo degli "occupanti" e (purtroppo) è invisibile ed è molto, ma molto più pericoloso. Lo "conoscono" tutti. Si chiama Covid-19 ed è foriero di lutti e di paure.
Adesso, dopo gli annunci del "fuori tutti", si pensa alla fine della "costrizione" in casa che taluni hanno assimilato agli "arresti domiciliari". Ciascuno ha la propria teoria e in "troppi" pensano che dal 26 aprile, ciascuno ha la "libera uscita" per fare tutto ciò che gli passa per la mente.
A pensarci bene... non è proprio così. Le "abbuffate" possono essere tollerate una sola volta, ma ripeterle può essere nocivo; per sé e per gli altri. Lungi da me dare "sentenze" o dire che è giusta la mia teoria. Dico solo che ...."il troppo, stroppia" e che è meglio "stare ai primi danni" come consigliava mia madre. Questi "primi danni" inducono alla circospezione, alla cautela, alla valutazione del rischio col pericolo.
A tradurlo in pratica vuol dire che è bene non inserirsi nella "ressa" - tenere sempre la mascherina con le mani ben lavate - mantenere le distanze con altre persone. Molti diranno "è un film già visto" ed è bene tenerlo a mente. In TV fanno vedere certi assembramenti che mostrano spettacoli allucinanti, senza la minima cura per gli altri.
D'accordo i Ristoranti aperti, i Cinema ed i Teatri, le Palestre, gli Stadi aperti, ma è bene "centellinare" le visite e (magari) scaglionarle su invito degli organizzatori. Ciò che ho riscontrato dai commenti ascoltati è che "il pericolo è passato" come se una gigantesca "bacchetta magica" abbia dissolto il problema.
Non è così!
Dovremmo tutti capire che il pericolo di contagio, incombe. Non solo per effetto di gente che ha trattato il vaccino come se fosse una costrizione, ma (ed è più grave) che taluni non si sono vaccinati senza pensare che, in caso di contagio....contageranno gli altri ....e ciò è davvero subdolo, egoistico, privo di scrupoli.
Me ne guarderò bene, il 26 prossimo venturo, dall'andare in giro a zonzo , senza alcun riguardo. Farò del mio meglio per limitarmi il "permesso" di uscita ....magari un'ora. Poi vedrò di organizzarmi per i giorni a venire ....visita in centro, capatina dalle nipoti, uno spettacolo a teatro, un giro (magari) a Como.
Lo "spettacolo" che ho visto sui Navigli non mi ha stimolato ad andarci....ci andrò, perbacco, ci andrò, ma appena dopo essere "passata la nottata", quando la "ressa" sarà diluita e il pericolo del contagio, fermo.
So che non tutti saranno dalla mia idea....fa parte del gioco. E non voglio certo dire che "tengo la ragione" in pugno....so solo che vaccinarsi è tutelare la propria salute e quella degli altri. Non farlo è minare la salute degli altri ..... per la propria ...."chi è causa del proprio male, pianga se stesso".
Credete che tutto quanto ho scritto sia unicamente "farina del mio sacco?" ....nient'affatto. Ne ho parlato col Giuseppino ...e lui, conscio del suo categorico giudizio "capacità di intendere e di volere" mi ha dato ragione. Il suo "tuci foa" (tutti fuori) è solo un ammonimento....meglio andare fuori a ... scaglioni.