Busto Arsizio - 24 marzo 2021, 01:11

Il caso Coop in Consiglio. Ma Antonelli non partecipa alla discussione

Il primo cittadino lascia l’aula «per motivi di opportunità» e il dibattito sulla citazione in giudizio del Comune si esaurisce in breve tempo. La risposta dell’amministrazione è affidata alla vicesindaco Maffioli, che non entra nel merito della vicenda per via del segreto professionale della difesa

Il caso Coop è approdato martedì in Consiglio comunale. Il gruppo di Busto al Centro ha infatti chiesto alla giunta «esaurienti informazioni» sulla vicenda relativa alla citazione in giudizio del Comune e in solido del sindaco Emanuele Antonelli e dell’ex assessore Isabella Tovaglieri, oltre ai dirigenti di Urbanistica e Polizia locale «per una serie di presunti danni quantificati in 5,6 milioni di euro». Quello che ha ottenuto è stata la lettura di un testo da parte della vicesindaco Manuela Maffioli, visto che Antonelli non ha partecipato alla discussione «per motivi di opportunità», come ha spiegato il presidente dell’assise Valerio Mariani.

«Dagli organi di informazione – recita tra l'altro l’interrogazione presentata circa un anno e mezzo fa e illustrata dalla capogruppo di Bac Laura Alba – risulta che presunte mancanze avrebbero causato il ritardo di un anno nell'apertura dell'attività commerciale e che tale ritardo (che avrebbe evidentemente causato il denunciato danno patrimoniale alla Coop) avrebbe provocato un danno per l'economia della città ed in particolare per le famiglie dei lavoratori che nell'attività sarebbero stati impiegati».

Del caso si era tornati a discutere di recente per via della pubblicazione da parte del Corriere della Sera di un’intercettazione di una telefonata tra Antonelli e Nino Caianiello relativa alla rotonda del supermercato, a seguito della quale Movimento 5 Stelle e Partito Democratico hanno chiesto le dimissioni del sindaco.

A rispondere all’interrogazione, come detto, è stata Manuela Maffioli: «L’atto di citazione è un atto complesso. La richiesta di risarcimento ha origine, secondo la Coop, da alcuni supposti mancati adempimenti da parte dell’amministrazione. Per quanto concerne le azioni legali e di difesa a protezione degli interessi del Comune, l’amministrazione ha approvato la costituzione in giudizio affidando l’incarico all’avvocatura comunale, che ha integrato il collegio difensivo con un altro avvocato esterno».

Questo, qualche aspetto tecnico e nulla più poiché, ha precisato la vicesindaco, «si ritiene allo stato di non poter entrare nel merito della vicenda e delle difese giudiziarie, oltre che per non compromettere la difesa dell’amministrazione comunale, anche in considerazione del fatto che queste ultime sono coperte dal segreto professionale».

«La presenza del sindaco sarebbe stata opportuna», ha fatto notare Luigi Genoni (Movimento 5 Stelle), mentre Gianluca Castiglioni di Busto al Centro ha parlato di «risposta non esaustiva», anzi, di «non risposta».

Di fronte alle ulteriori richieste di chiarimenti di questi due gruppi (il Partito Democratico non è intervenuto nella discussione), Maffioli ha ribadito di non poter entrare nel merito. L’assessore Paola Magugliani ha invece affermato che «ad aprile, quando parleremo del consuntivo, potremo occuparci del capitolo delle cause legali. In ogni caso, il nostro bilancio è solido e abbiamo la potenza economica per affrontare» la situazione.

L’avvocato Maria Antonietta Carra ha precisato che «le assicurazioni sono parte in causa, perché l’amministrazione ha chiesto l’autorizzazione alla loro chiamata in causa e il giudice l’ha concessa».

Di più, quindi, non si può dire. I consiglieri comunali che desiderano ulteriori informazioni potranno rivolgersi all’avvocatura comunale che, sempre nel rispetto del segreto d’ufficio e professionale, potrà essere più esaustiva.
La prossima udienza, invece, è fissata per il mese di giugno.

Riccardo Canetta