Busto Arsizio - 22 marzo 2021, 15:06

Busto, la Polizia locale aumenta i controlli sulle assicurazioni. Attenzione alle polizze “fake”

Dall’inizio dell’anno, gli agenti hanno sequestrato trenta auto senza copertura assicurativa. Dopo il caso di un bustocco truffato da un finto broker residente nel napoletano, ecco alcuni consigli per evitare di sottoscrivere polizze fasulle

Aumentano i controlli sulle strade della Polizia locale, da parte soprattutto del Nucleo Motociclisti, con particolare attenzione alla circolazione di veicoli privi di copertura assicurativa.

Un fenomeno particolarmente riprovevole – osserva il comandante Claudio Vegetti – perché, in caso di incidente stradale, la mancanza di copertura assicurativa provoca l'impossibilità del risarcimento o l’avvio di un percorso molto complesso e lungo per essere risarciti dei danni fisici e materiali patiti. Inoltre, spesso, dietro auto non assicurate si possono nascondere anche situazioni criminose a danno degli utenti.

Le truffe assicurative

Dall'inizio dell'anno i controlli hanno portato ad accertare la violazione dell'articolo 193 del Codice della Strada a carico di trenta auto sprovviste di copertura assicurativa, con il conseguente sequestro del veicolo ai fini della confisca (oltre alla sanzione di 866 euro e la decurtazione di 5 punti dalla patente del conducente).

Da queste violazioni si è potuto accertare anche dei casi di truffe assicurative.
In particolare, a seguito di una complessa attività di indagine durata oltre un mese, è stato denunciato un cittadino italiano residente nel napoletano per essersi spacciato per broker assicurativo e aver realizzato una polizza falsa incassando indebitamente oltre 800 euro, dopo aver carpito i dati dello sfortunato e ignaro cittadino bustocco da un preventivo redatto online su un sito "fake" appositamente realizzato.

L'attività del personale della Polizia locale si è poi innestata su altre indagini già avviate sia dalla Procura di Milano sia da quella di Benevento, tutte relative a truffe operate con polizze false della medesima compagnia e attuate con lo stesso metodo di pagamento, cioè attraverso ricariche su carte "Poste Pay".
Vi è stata anche un’ampia collaborazione da parte dell'Ufficio Legale di Poste Italiane, al fine di risalire ai responsabili.

Cinque consigli per evitare gli imbrogli

Per evitare di sottoscrivere polizze assicurative fasulle, ecco alcuni suggerimenti da adottare:

1) diffidare sempre da annunci che chiedono dati sensibili e millantano prezzi stracciati;

2) controllare che l'azienda promotrice sia inserita negli appositi elenchi delle compagnie autorizzate IVASS (reperibile sul sito internet dell'Istituto);

3) se il soggetto che propone il contratto è un intermediario, deve essere reperibile nel già menzionato sito dell'IVASS;

4) al momento del preventivo verificare tutte le voci relative a massimali e franchigia, verificando l'effettiva convenienza;

5) i pagamenti devono sempre essere tracciabili: non accettare mai modalità di pagamento quali ricariche su carte Poste Pay o prepagate o servizi di trasferimento di denaro contante, prestando ben attenzione ad eventuali richieste di bonifico in quanto le carte prepagate di ultima generazione sono munite di Iban come un normale conto corrente.

Gli altri controlli: in cinque al volante senza patente

Nel corso di questi controlli “rafforzati”, sono stati accertati anche cinque casi di guida senza patente, perché mai conseguita o revocata, di cui due in situazione di recidiva nell'ultimo biennio. Pertanto, per quest'ultima circostanza i conducenti sono stati deferiti alla Procura di Busto Arsizio (la pena prevista è quella dell'arresto fino ad un anno) e i veicoli sequestrati per la confisca.

Per i tre casi di guida senza patente puniti in via amministrativa, è scattata la sanzione di 5.100 euro, oltre che il fermo amministrativo del veicolo per tre mesi.

Nel ringraziare gli operatori della Polizia locale, l’assessore alla Sicurezza Massimo Rogora assicura che «i controlli proseguiranno costantemente oltre che nell'ottica di salvaguardare gli utenti deboli della strada, possibili oggetto di truffe anche nella perdurante situazione di pandemia, anche in modo da contrastare le ulteriori violazioni al codice della strada, spesso causa della maggior parte degli incidenti».

Redazione