Calcio - 21 marzo 2021, 20:21

L'OPINIONE. I tigrotti hanno pagato il conto, ora tocca a loro far patire la fame alla sfortuna

Anche i dettagli ora fanno la differenza e un'ingenuità può risultare fatale come è apparso oggi, per cui bisogna continuare a lavorare su se stessi. Niente alibi e niente autoflagellazioni

Boffelli (in una foto di Marco Giussani) ha analizzato la partita, dopo il mister

Lasciarla indietro e andare avanti: l’approccio di Javorcic a questa giornata toscana si sintetizza così, ma non è certo fatalismo. Perché se è vero che il mister parla di sfortuna, non si ferma qui nell'analizzare la sconfitta sul campo del Grosseto.

Sulla sfortuna si è impotenti: è possibile però farle patire un po’ di fame, continuando a lavorare su se stessi e non alimentandola con le proprie fragilità. Che ci sono come in ogni squadra di questo campionato.

Lo stile tigrotto non è mai guardare in casa altrui, se non per fare i complimenti quando si comportano bene gli avversari (vedi la vittoria del Pontedera, LEGGI QUI ), ma anche la capolista Como è caduta due volte. Oggi con il Piacenza che la Pro Patria aveva punito con tre gol e una prestazione frizzante (LEGGI QUI).

Non sono prove di consolazione, bensì conferme che questo campionato e questa fase vedono molta omogeneità e vietano la minima distrazione, la minima sbavatura. Il peccato tigrotto di oggi si chiama ingenuità, quella che è costata il rigore decisivo (LEGGI QUI).

Tra i tifosi, c’è chi invoca il finalizzatore, vista la marea di occasioni create anche oggi senza concretizzarle. In queste ultime partite non si è materializzato e lo stesso mister ha messo in luce la fatica odierna a finalizzare appunto. D'altro canto, mica ai tempi delle guerre puniche bensì due settimane fa risuonarono i tre gol contro il Piacenza.

Niente alibi, niente  autoflagellazioni. Siamo qui, a quota cinquanta punti, in una zona che si chiama playoff, a un passo dall’opportunità di giocarsi ancora una volta un sogno anche se non si può dire.

E non si può dire, perché questa è la squadra traboccante di giovani che doveva salvarsi, che non si monta mai la testa, che aveva addosso un po' di rabbia di mercoledì scorso e non l’ha saputa canalizzare in una reazione non solo insidiosa, ma anche spietata oggi.

Ha detto bene Boffelli, in questa fase contano i dettagli e chi ne sbaglia uno, paga. Adesso saldiamo il conto e ripartiamo, anche facendo patire la fame alla sfortuna quando tenterà di ripresentarsi.

Ma. Lu.


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