Arriva a stretto giro di posta, la nota congiunta delle minoranze di Fagnano Olona (Siamo Fagnano, Fagnano Bene Comune e Movimento 5 Stelle) dopo l'assemblea pubblica di ieri sera sul progetto di ampliamento del campo sportivo comunale.
La nota si rifà all'aggiudicazione dei lavori, avvenuta il 30 dicembre scorso, «una presa in giro» per i gruppi consigliari di minoranza che ribadiscono quanto sottolineato già ieri sera in assemblea pubblica (leggi QUI): «Sono stati spesi mille euro per prendere in giro i cittadini fagnanesi o perlomeno i più di mille cittadini che hanno firmato la petizione, i cittadini che hanno seguito l'incontro di ieri sera, i cittadini che credevano veramente si potesse trovare una soluzione condivisa, migliore di quel progetto che è stato presentato».
Mille euro sarebbe la spesa sostenuta dal Comune per organizzare l'assemblea pubblica. Ma non è questo il punto focale della nota delle minoranze. Al centro dell'attenzione rimane l'assegnazione, già avvenuta, dei lavori «il 30 dicembre del 2020 e nessuno degli amministratori, sino a ieri sera, ha avuto nemmeno il coraggio di dirla questa cosa.
A cosa è servito l'incontro? A renderci conto, una volta di più, se mai ce ne fosse stato bisogno, che quel progetto è lacunoso in ogni sua parte. Che questa amministrazione è arrogante non solo nei toni, ma anche nei fatti. Che si mettono in opera lavori, che con il tempo, non daranno soluzioni ai bisogni dei cittadini, ma porteranno lacerazioni e ferite nel tessuto sociale. Si distrugge senza avere una visione del domani».
La delibera che non c'è sul portale “amministrazione trasparente”. Anche questo fatto accentua le distanze tra le parti e alimenta il dissenso delle minoranze fagnanesi e dei capigruppo Paolo Carlesso, Marco Baroffio e Walter Lomi. «La delibera di aggiudicazione datata 30 dicembre 2020 non è ancora stata pubblicata. In più si abbattono non 9 alberi ma 14, come confermato dall'agronomo.
Uno scempio vero e proprio, la rovina di un patrimonio storico e ambientale, che le generazioni precedenti di fagnanesi ci hanno affidato e che noi nel presente, non solo non riusciamo a conservare, ma ne decretiamo la distruzione. Là dove c'era l'erba, ci sarà terra battuta».