Fridays For Future torna ad accendere i riflettori sul tema dei cambiamenti climatici. Anche a Busto Arsizio.
Domani, venerdì 19 marzo, oltre due anni dopo il primo sciopero per il clima promosso da Greta Thunberg, sono in programma manifestazioni e iniziative in tutta Italia.
A Busto, un gruppetto di studenti del liceo scientifico Tosi inscenerà una protesta, come spiega Virginia Stefani: «Ci presenteremo alle lezioni in Dad con un cartello con la scritta “Manifestazione per il clima” e tenendo per alcuni minuti una benda sugli occhi, per mostrare come le autorità pensano di nasconderci la crisi climatica. Poi, se i professori vorranno, parleremo di questo tema. I docenti sono a conoscenza dell’iniziativa, e abbiamo avvisato anche il dirigente scolastico».
Gli studenti più sensibili a questo problema avranno quindi modo di farsi sentire, nonostante i limiti imposti dalla pandemia: «Con la zona rossa non possiamo scendere in piazza – osserva Virginia – e uno sciopero delle lezioni non avrebbe avuto visibilità».
Si punta quindi sull'effetto virale della Rete: le foto pubblicate sui social con l’hashtag #fridaysforfuturebustoarsizio saranno condivise sull’omonimo profilo Instagram.
Non finisce qui: «Manderemo anche diverse mail al sindaco e alla giunta – anticipa la studentessa – per chiedere che il Comune di Busto dichiari l’emergenza climatica e introduca delle iniziative concrete. Le nostre proposte sono raccolte sul sito ritornoalfuturo.org. Gli enti locali possono fare molto, ad esempio installando i pannelli solari sugli edifici pubblici o ripensando la mobilità cittadina. A Busto ci sono esperienze positive, come i monopattini elettrici, mentre i pullman, tra mezzi e collegamenti, non incentivano a rinunciare alla macchina».
Inoltre, alle 17 Fridays For Future Varese organizza un’assemblea virtuale con tanti esperti (il link per partecipare si trova sui loro profili social).
«Oltre all’emergenza del coronavirus, stiamo vivendo anche l’emergenza climatica – chiosa Virginia Stefani –. Sapere che esiste questa crisi non è sufficiente. I sussidi europei legati alla ripartenza post Covid sono un’occasione importante in questo senso. Dobbiamo cambiare i nostri comportamenti e chiedere alla politica, anche a livello locale, di fare la propria parte».