Attualità - 13 marzo 2021, 11:44

La denuncia di Assonidi: «La chiusura dei servizi all'infanzia in zona rossa una sconfitta per tutti»

L'associazione nei giorni scorsi ha scritto una lettera a Draghi e ai ministri Bonetti e Speranza chiedendo «un ripensamento sul nostro settore, dove la didattica online è impossibile da praticare. Da lunedì chi accudirà i bambini dei lavoratori dei settori essenziali, di chi non può usufruire di congedi o smart working?»

«Il passaggio in zona rossa di diverse regioni italiane tra cui la Lombardia e la conseguente chiusura dei servizi all’infanzia è una sconfitta per tutti, imprese, educatori, genitori, bambini nonché per tutte le istituzioni che ci rappresentano» afferma in una nota la presidente di Assonidi Federica Ortalli.

«Nei giorni scorsi abbiamo scritto al presidente Draghi e ai ministri Bonetti e Speranza chiedendo un ripensamento sul nostro settore, dove la didattica online è impossibile da praticare. Abbiamo inoltre effettuato un sondaggio mensile – su base regionale – per capire l’andamento dei contagi nei nostri servizi e il risultato ha confermato la tenuta delle procedure attuate dai gestori: soltanto 29 casi su oltre 7700 bambini iscritti (lo 0,38 per cento) su un campione di 276 aziende lombarde”. «Rimane la grande amarezza – afferma il direttore dell’associazione Paolo Uniti – per l’evidente mancanza di progettualità e attenzione ai servizi educativi privati 0-6. Chiediamo a chi ci governa a Roma: a partire da lunedì chi accudirà i bambini dei lavoratori impiegati nella filiera alimentare, nell’esercito, nelle forze dell’ordine e in tutti i servizi essenziali in questa fase pandemica. Settori come quello sanitario, della logistica oppure del trasporto pubblico, nei quali non si può certo usufruire di congedi o smart working

 

Redazione