«Si chiude un’epoca sportiva senza precedenti». Continua a tenere banco a Gorla Maggiore il caso del bando per l'affidamento del campo sportivo di via Roma. A vincere la gara è stata la Asd Valle Olona Academy, a discapito della società del paese, l'Asd Gorla Maggiore, che non ha partecipato alla gara. A raccontare la sua verità, dopo la riconsegna delle chiavi e lo sgombero del centro sportivo, avvenuti in questi giorni, è il presidente Alberto Bernasconi.
«La storia dell’Asd Gorla Maggiore nasce in via Roma, al civico 50. Lì ha sede il campo di calcio che per 47 anni si è tinto di grigio e di rosso, tra l’euforia delle vittorie e l'amarezza delle sconfitte. Terreno di gioco e spazio aggregativo nato dalla lungimiranza amministrativa appassionata di sport. Luogo identitario che ha visto crescere intere generazioni gorlesi. E dove oggi, senza più una convenzione tra Comune e Società che ne disciplini l’utilizzo, si chiude un’epoca sportiva senza precedenti».
Il presidente dell'Asd Gorla Maggiore ritorna sulla questione che ha tenuto banco in paese, dopo il cambio di gestione del campo. «Tanto è stato detto nelle ultime settimane - riprende Alberto Bernasconi - da parte di cittadini e amministratori coinvolti a diverso titolo nelle vicende che hanno interessato una tra le realtà associative più longeve del paese. Finora abbiamo volutamente evitato di rilasciare dichiarazioni, nel rispetto democratico delle scelte altrui. Ci siamo limitati all’adempimento delle procedure di sgombero imposte dall’Amministrazione, che si chiudono oggi con la riconsegna delle chiavi. Ora, però, per il rispetto che si deve alla tanto reclamata verità, è giunto il momento di ricercarla. Pratica certamente più nobile rispetto al credere di possederla».
Contesto virtuoso. «La nostra società è nata dallo sport, inteso come forma di inclusione sociale, di appartenenza, di educazione, di crescita individuale e collettiva all’interno della comunità. Al centro del nostro impegno il settore giovanile, che ha visto crescere i nostri ragazzi con disciplina, rispetto degli avversari e profondi valori etici. Per noi, tutto questo, non è mai stato solo sport. È stato un servizio sociale reso ai nostri concittadini.
Negli anni siamo cresciuti e ci siamo migliorati. Al nostro interno contiamo oggi 12 squadre, a partire dai 5 anni di età. Abbiamo raggiunto traguardi inimmaginabili per un paese come il nostro, sia in termini sportivi che di coinvolgimento e seguito. Ed in questo contesto virtuoso lo sport è stato volano per finalità più grandi: dagli “Amici del Calcio” ha infatti preso vita l’attività benefica della Festa della Birra. Un evento straordinario che ci ha permesso di sostenere altre associazioni di volontariato, a cui abbiamo sempre devoluto l’intero ricavato. Prima fra tutte il Centro Amicizia di Gorla Minore.
Va da sé che nulla si costruisce senza adeguati sacrifici ed investimenti, anche economici. Che sotto la presidenza della nostra famiglia non sono mai mancati. Dati alla mano, i costi della sola gestione del campo, utenze e manutenzione del terreno di gioco, hanno richiesto spese per un importo pari a 52.349,12 euro. Tra cui il canone di affitto per l’utilizzo del campo d’allenamento presso l’oratorio, indispensabile per fronteggiare la carenza di spazi del nostro impianto. Cifre decisamente considerevoli, impegnate, sia chiaro, ancora prima di tirare un calcio al pallone. Cui si aggiungono tutte le spese necessarie all’attività sportiva agonistica».
Bernasconi si rivolge direttamente al sindaco Pietro Zappamiglio: «Ci chiediamo pertanto il motivo per cui il sindaco, nelle dichiarazioni fin qui rilasciate, abbia sempre omesso di riportare le spese da noi sostenute per la buona gestione, il mantenimento e l’ordinaria manutenzione degli spazi pubblici comunali, limitandosi invece a sottolineare unicamente il contributo di 29.900 euro che il Comune è tenuto ad erogare alla nostra società, come previsto dai contratti di convenzione stipulati negli ultimi anni. Un comportamento che lascia spazio a interpretazioni nemiche della verità. Risulta evidente che nel caso dell’Asd Gorla Maggiore i contributi comunali coprono solo in parte le spese di gestione, con un disavanzo annuale di circa 25.000 euro, sempre ripianato dalla società».
Il Presidente Alberto Bernasconi spiega anche perché l'Asd Gorla Maggiore non ha presentato alcuna offerta di partecipazione al bando di gara: «I motivi non sono certamente economici. La dirigenza ha sempre saputo amministrare in maniera oculata le risorse a disposizione, al punto da applicare ai propri atleti tariffe di iscrizione tra le più basse dell'intera Regione. I motivi della mancata partecipazione al bando sono piuttosto da ricercarsi nei criteri scelti per l’ottenimento del punteggio necessario all’aggiudicazione, a nostro avviso fortemente penalizzanti per una realtà sportiva come la nostra. Parametri di valutazione che difficilmente avrebbero permesso di cogliere e premiare la risorsa più intima e preziosa custodita all’interno dell’ormai ex sede di via Roma: il valore umano. Una ricchezza inestimabile, ben più preziosa dei contributi economici, espressa dai tanti atleti residenti, dai volontari instancabili, dagli appassionati tifosi e da tutti coloro che vivono la nostra società anche al di là dello sport. Perché in via Roma, al civico 50, è nata una grande famiglia. Col Gorla nel Cuore. Eccola, la verità. E al contempo il nostro più grande rammarico».
Il sindaco Pietro Zappamiglio, interpellato sulla vicenda, ha risposto così: «No comment, dobbiamo pensare al futuro».