Attualità - 01 marzo 2021, 18:22

Patrizia Colombo (Ascom-Confcommercio): «Vorremmo tutti coccolare di più i nostri clienti»

La commerciante e consigliera territoriale per la Valle Olona sottolinea: «Ci limitiamo. È la situazione di incertezza che ci porta a farlo, perché poi la merce è difficile da smaltire»

Un passo indietro, quando si sperava tutti di farne uno avanti nell'immediato futuro. La “mazzata” del ritorno in zona arancione deve essere ancora riassorbita. E la reintroduzione di quelle regole più restrittive ha suscitato un misto tra rassegnazione, impotenza e sconforto. Cinema e teatri, così come palestre e scuole di danza che attendevano una prossima riapertura, devono mettere da parte, almeno per il momento, le speranze. Baristi e ristoratori, che chiedevano e pensavano di riaprire anche alla sera, devono adesso tenere le porte chiuse anche per pranzo e limitarsi al servizio d'asporto o a domicilio. Nel complesso, sono tutte le attività commerciali a soffrire le conseguenze di un anno - difficile a dir poco - di pandemia.

«Le speranze erano ben diverse, inutile nasconderlo - esordisce la consigliera territoriale per la Valle Olona di Ascom-Confcommercio, Patrizia Colombo - ma ce lo aspettavamo e proprio in previsione del nuovo fermo forzato, molti commercianti (non soltanto baristi e ristoratori) hanno limitato gli ordini dai fornitori».

Una sorta di azione preventiva, per contenere - per quanto possibile - i danni. Che ci sono, perché dati alla mano Patrizia Colombo ha ben chiaro il quadro di chi non ha retto le difficoltà di questo tremendo periodo, e che ci saranno.

La delegata di Ascom-Confcommercio segnala pure un rammarico che ha, lei da commerciante e titolare di una rinomata gioielleria di Fagnano Olona. «Vorremmo tutti “coccolare” di più i nostri clienti, magari presentando loro un assortimento diverso, più vario e numeroso. Ma ci limitiamo, perché questa situazione di incertezza, nel rispetto delle decisioni che non discuto, ci porta a mettere un freno, a prevenire in un certo senso perché poi la merce è difficile da smaltire».

C'è però una condizione che accomuna commercianti e consumatori, titolari e fruitori dei servizi e delle attività: «Non lasciarsi impoverire dalla situazione - prosegue Colombo - ed evitare di impoltronirsi, per essere pronti a ripartire quando ci verrà data l'occasione». Con un'attenzione diversa anche per il commercio di vicinato e gli acquisti nei negozi del paese («dove ritrovi anche la relazione e il rapporto post-vendita», chiosa Patrizia Colombo) che la pandemia ha per forza di cose, e per fortuna, incentivato, consentendo un piccolo grande sollievo un po' a tutti, commercianti e consumatori.

A.M.