Attualità - 25 febbraio 2021, 09:19

Teatri chiusi da un anno, la voce di Palkettostage a Busto: «Fateci ritrovare il nostro pubblico»

Lo spazioteatro di via Galvani si unisce al coro e alle iniziative di chi “vive di cultura”. Marina Caprioli: «È il momento di programmare la riapertura. I teatri sono più sicuri di tante altre situazioni dove invece si è potuto riprendere a lavorare»

Gli spettacoli a Palkettostage prima che il vurus bloccasse tutto. Adesso si attende e si spera in una prossima riapertura

Non si spegne l'eco dell'iniziativa “Facciamo luce sui teatri” di lunedì scorso. Anche perché, le ultime notizie e le previsioni sul nuovo Dpcm (leggi QUI) in arrivo a giorni non sono per nulla rosee per chi vive di cultura.

«Lunedì non si è trattato di una protesta, piuttosto della necessità di far sentire la nostra voce e richiamare l’attenzione del Governo sulla chiusura dei teatri che perdura da un anno - dice Marina Caprioli di Palkettostage che cura lo “Spazioteatro” di via Galvani a Busto Arsizio - Con la chiusura dei teatri si è fermato il lavoro di tante categorie oltre a quelle artistiche: tecnici, elettricisti, macchinisti, scenografi, costumiste, coreografi, registi ecc...gente che vive e mantiene famiglie grazie a questo lavoro e che da un anno è in affanno».

Per Caprioli è necessario che «i teatri riaprano, con le dovute precauzioni». Ma il nuovo decreto potrebbe rivelarsi una “doccia fredda” un po' per tutti. Eppure, cinema e teatri si sono adeguati e preparati per convivere con il virus e per far tornare, dentro i luoghi della cultura, il pubblico, nel rispetto dei protocolli e delle normative anti-Covid.

«Il pubblico sta seduto per tutta la durata dello spettacolo (un’ora e mezza/ due) – prosegue la direttrice organizzativa di Palkettostage, Marina Caprioli - sta fermo rivolto verso il palco, non c’è interazione tra le persone... I teatri sono più sicuri di tante altre situazioni dove invece si è potuto riprendere a lavorare».

Poi l'auspicio. «La riapertura dei teatri deve avvenire in tempo brevissimo, perché per riprendere la nostra attività c'è bisogno di un tempo di preparazione e di programmazione che varia, a seconda dei progetti, da 1 a 4 mesi. Ci auguriamo che la nostra voce sia ascoltata e se ne autorizzi l’apertura al più presto per poter essere pronti ad accogliere il nostro pubblico».

A.M.