Lo sport bustocco è scosso da entusiasmo e paura: la gioia di poter ricominciare gradualmente e un timore. Non (solo) quello del virus, no: ce n’è uno più forte, quello di perdere una generazione di sportivi per questo stop e le preoccupazioni delle famiglie. Lo racconta l’assessore allo Sport Laura Rogora, al termine degli incontri in presenza con le società. GUARDA IL VIDEO
Ha voluto questi incontri in presenza, l'assessore, con tutte le precauzioni, perché di questo c’era bisogno. (LEGGI QUI).
«Ha risposto il 74% delle società – racconta Rogora – Iscritte al registro del Comune sono 84. Le abbiamo incontrate in più riunioni». Dalle arti marziali alla scherma, dal tiro a segno alla boxe o ancora atletica, calcio, volley, rugby, basket, alpinismo, pattinaggio, ciclismo, skate, equitazione, motoristica, twirling e altre, senza scordare il nuoto (alle prese con l’ulteriore problema piscina) e le polisportive, le associazioni per gli atleti diversamente abili.
Entusiasmo e paura
C’era voglia di confronto, come di ricominciare. «Tutte le società – rimarca l’assessore Rogora – hanno dimostrato entusiasmo per l’incontro. E sì, c’è voglia di ricominciare, mista a paura. Sono consci del fatto che non si possa riprendere da dove ci eravamo lasciati. Bisogna acquisire una nuova normalità». Massima attenzione alla sicurezza, ma certo i protocolli più restrittivi gravano sulle società.
Ma che aiuti ha assicurato il Comune? «Fin da subito – osserva Rogora – non abbiamo fatto pagare gli affitti delle palestre. Poi abbiamo portato avanti un processo di velocizzazione dei tempi di erogazione dei contributi, già cominciato l’anno prima. Invece di aspettare un anno, sono giunti rapidamente sui conti delle società, già ai primi di dicembre».
Arriva ora un ulteriore sostegno, chiamato contributo Covid. «Bisogna fare domanda per settimana prossima e daremo 500 euro al massimo alle società – espone l’assessore – che ne faranno richiesta. Questo per i dispositivi di protezione che sono stati presi dallo scorso settembre. Ci sembra giusto e doveroso. Ho ribadito che siamo sempre presenti, con i nostri collaboratori, di fronte alle richieste».
La paura, invece, è quella per il virus che rischia di frenare i genitori. «Si teme di perdere una generazione di sportivi così – conferma l’assessore Rogora – Già abbiamo perso troppi nonni, quelli che ci hanno raccontato e fatto amare lo sport. Non possiamo permetterci di perdere anche un pezzo di futuro».
Come fare allora? Fare squadra e affrontare le difficoltà insieme: «Anche il Comune, dev’essere un traghettatore che si fa carico dei problemi e accompagna verso la luce, che ci sarà, come ho scritto nella lettera di invito».
Quindi si guarda avanti, anche ai possibili momenti insieme, come la festa dello sport, per come potrà essere organizzata. «Ci avvarremo anche dell’Assb – continua Rogora – per incontri con gli psicologi. Poi qualche società che ha sempre fatto sport in palestra, potrebbe farlo all’aria aperta».
Riaprire la piscina
Se la situazione è delicata, ci sono anche più ansie per coloro che praticano sport in piscina. «Con grossi sacrifici stanno andando fuori Busto ad allenarsi – sottolinea Laura Rogora – è una delle priorità riaprire la piscina. La speranza è che ciò avvenga il 5 marzo, almeno per la vasca di 25 metri».
L’acqua fa venire in mente anche le Cuffie colorate, i ragazzi per cui lo sport è ancora più prezioso e si sono industriati in iniziative online per tenere su il morale. Un mondo coraggioso quello sportivo.
In cui – conclude l’assessore – è cruciale il ruolo silenzioso e appassionato dei volontari.