Economia - 08 febbraio 2021, 14:35

Grassi (Univa): «Un tavolo di confronto per disegnare il futuro socio economico della provincia di Varese»

Il presidente dell'Unione degli Industriali nella tradizionale conferenza stampa di inizio anno ha guardato al futuro del nostro territorio indicando le priorità: «Rilancio delle infrastrutture pubbliche, edilizia scolastica, Olimpiadi 2026, zona logistica speciale per Malpensa e crescita demografica». Dure le critiche al mondo della politica e via libera al Governo Draghi: «Ai politici chiediamo senso dello Stato»

Compito di un buon imprenditore è saper anticipare e comprendere ciò che avverrà nel futuro per attrezzarsi di conseguenza e non rimanere travolto dagli eventi; a maggior ragione questa è un'operazione che spetta anche a chi rappresenta il mondo delle imprese come l'Unione degli Industriali della provincia di Varese.

E proprio guardare al futuro, partendo dai dati economici attuali, è stato l'esercizio svolto dal presidente di Univa Roberto Grassi, il quale nella tradizionale conferenza stampa di inizio anno, oltre a indicare le sfide future della provincia di Varese ha tracciato anche metodo e proposte degli industriali varesini. «Occorre arrivare ad una visione condivisa - ha detto Grassi - come Univa siamo pronti a mettere a disposizione la nostra sede per istituire un tavolo di confronto con tutti gli attori interessati per delineare il futuro socio economico della provincia di Varese, perché solo in questo modo si possono ottenere risultati». Il leader degli industriali ha iniziato a mettere sul tavolo le proposte di Univa. «Il rilancio del nostro territorio passa da quello delle infrastrutture pubbliche che significa completare Pedemontana, realizzare il collegamento ferroviaria tra Malpensa e Gallarate, puntare sull'edilizia scolastica, senza dimenticare le Olimpiadi 2026 come acceleratore di sviluppo, l'istituzione di una Zona Logistica Speciale per Malpensa, alla quale sono legati, non dimentichiamolo, i destini di 40 mila lavoratori e il progetto di crescita demografica, tema scomparso dall'agenda politica ed economica ma che è il vero snodo per un futuro sostenibile». Oltre al futuro socio economico del Varesotto ci sono altre due sfide immediate da affrontare: la fine del blocco dei licenziamenti fissato al 31 marzo e l'utilizzo delle risorse del Recovery Plan. «Occorre dare opportunità ai giovani - la ricetta di Grassi - puntando sull'istruzione tecnica come gli Its, creando nuovo lavoro, ripensandone l'organizzazione, dando maggiore spazio alle agenzie private e alle politiche attive». Quanto al piano di aiuti europei, secondo il presidente dell'Unione Industriali bisogna «superare la cronica incapacità dell'Italia di spendere i fondi europei, che raggiunge addirittura il 60%, e mettere in piedi un piano plausibile da concludere, come ci viene chiesto entro il 2026 e che deve contenere poche cose ma chiare, ragionando per step, con risorse che vengano impiegate per incrementare la produttività, la riforma della Pubblica Amministrazione, della giustizia e poi green economy, digitalizzazione e il prolungamento dell'Ecobonus».

I DATI ECONOMICI 

Le proposte avanzate da Univa partono dall'analisi dei dati congiunturali relativi sia all'ultimo trimestre del 2020 che più in generale dal confronto con il 2019 e che sono stati illustrati da Paola Margnini, responsabile dell'Ufficio Studi dell'Unione Industriali. «Un anno difficilissimo il 2020, che ricorderemo a lungo, anche per i cambi di comportamento in ogni ambito imposti dalla pandemia» ha commentato Margnini. Calo medio del fatturato del 14%, calo del 10,4% del consumo di energia nelle industrie, calo del 9% dell'utilizzo degli impianti sono gli esempi che fanno capire le difficoltà delle imprese. Emblematico anche il dato delle ore di cassa integrazione aumentato di otto volte rispetto al 2019 e del 9,8% in più rispetto al picco del 2009 e il calo dell'export del 12,9%. C'è anche qualche luce: il 62% delle imprese del campione sondato da Univa ha affermato di aver investito nel 2020 e che continuerà a farlo anche nel 2021. Insomma le imprese della provincia di Varese non hanno mollato e combattono. «Le aziende stanno resistendo e facendo anche da argine sociale - ha affermato Grassi - dalla resistenza unita al cambiamento nasce la resilienza, l'onda d'urto necessaria a fronteggiare questo periodo che possiamo definire post bellico, alla ricerca costante della modernità».

LE CRITICHE E LE RICHIESTE ALLA POLITICA 

A proposito di modernità, visione, cambiamento, resilienza, non sono mancate le dure critiche del presidente degli industriali varesini al mondo della politica, incartata nella crisi di Governo ormai da giorni e su cui è dovuto intervenire il presidente della Re pubblica incaricando Mario Draghi. «La ricerca costante del cambiamento e della modernità che caratterizza le imprese purtroppo non trova lo stesso tipo di approccio nel mondo della politica dove di modernità ne vediamo davvero poca - ha osservato Grassi - stiamo assistendo a una crisi politica paradossale e persino offensiva nei confronti delle imprese e dei cittadini. La politica continua a stupirci in modo negativo, le istituzioni stanno perdendo il contatto con la realtà e con il Paese. Le forze politiche accolgano l'appello del presidente Mattarella e appoggino il tentativo di Mario Draghi, figura di altissimo profilo istituzionale senza connotazioni politiche. Abbiamo bisogno di stabilità, responsabilità e unità perché il lavoro da fare è tantissimo. Alla politica chiediamo due cose: il senso dello Stato e il non sprecare i sacrifici fatti sin qui dalle imprese e dai loro collaboratori». L'azione di Univa si svilupperà lungo tre direttrici: innovazione, internazionalizzazione, sostenibilità. «Bisogna saper guardare al futuro - ha concluso il presidente di Univa - ricordando che la cultura d'impresa è cultura d'innovazione da cui trae beneficio tutto il territorio». 

 

Matteo Fontana