I dodici Comuni appartenenti al Cor2, il coordinamento di cui fanno parte le amministrazioni comunali di seconda fascia aeroportuale di Malpensa di Sumirago che è il capofila, Azzate, Brunello, Cavaria Con Premezzo, Cazzago Brabbia, Crosio della Valle, Daverio, Inarzo, Mornago, Sesto Calende, Taino e Vergiate ribadiscono il loro no secco alla realizzazione del collegamento ferroviario tra il Terminal 2 dell'aeroporto di Malpensa con Gallarate, recentemente rilanciato con forza congiuntamente dalla Camera di Commercio di Varese, Univa, Confartigianato e Confcommercio.
«Secondo l'ente camerale e queste associazioni d'impresa - si legge in una nota del coordinamento dei 12 Comuni - Malpensa è la priorità del territorio in quanto principale industria della Provincia di Varese per numero di dipendenti, e motore trainante dell’economia diretta e indotta in particolare dell’aree dei Comuni CUV e del Busto-Gallaratese, che l’eventuale mancata realizzazione del collegamento ferroviario fra Gallarate ed il T2 Malpensa rappresenterebbe un imperdonabile vulnus alle possibilità di sviluppo economico del territorio varesotto una volta finita l’emergenza Covid, che le legittime e sostanziate prese di posizione dei numerosi e qualificati oppositori al progetto di collegamento ferroviario sono da mettere in relazione a dipendenza da “Sindrome Nimby”, che non deve essere vanificata l’opportunità di incentivare, sfruttando i fondi europei, la crescita delle attività aeroportuali dirette e indotte, in competizione con quelle di Linate e facendo prevalere su tutto l’interesse economico».
«Il Cor2 - prosegue il comunicato dei dodici Comuni - rileva che nel loro intervento le associazioni di categoria rivendicano un primato di iniziativa sul territorio varesotto tutto centrato su Malpensa: la nota esprime chiaramente il concetto che la realizzazione della ferrovia Gallarate T2 va ben oltre un progetto di creazione di un’infrastruttura locale, e rappresenta il fulcro del futuro di Malpensa, del varesotto e non solo di questo. Cor2 ritiene che la presa di posizione di queste associazioni di categoria, espressa con stile offensivo e del tutto irriverente verso i promotori di un’opposizione al progetto, motivata, razionale, opportuna, sia un grave errore, ovvero il segno di una cultura industriale desueta, tipica del neoliberismo anni ’50; questo orientamento deve essere stigmatizzato, particolarmente per l’elevata dose di rischio che contiene. Infatti, concentrare lo sviluppo di un’economia su un’attività molto prevalente genera prospettive deboli ed incerte: se il sistema Malpensa dovesse incontrare una crisi oppure un ridimensionamento un’intera economia collasserebbe, con conseguenze drammatiche per il lavoro, per i lavoratori e le loro famiglie».
«Per costruire un futuro post Covid, che possa offrire opportunità per molti, è vitale saper ripensare, adesso, il modello di sviluppo, diversificando investimenti, risorse, lavoro, e orientando tecnologie e strategie verso attività produttive qualificate e che siano “green friendly” - proseguono i Comuni - sarebbe proprio questo l’assunto che le associazioni di categoria dovrebbero condividere, interpretare e promuovere. Malpensa, così com’è oggi, e per come viene progetta da SEA nel Master Plan 2035, non è un esempio illuminante sotto questo profilo. Della necessità di ripensare radicalmente il modello di sviluppo socioeconomico è argomento dibattuto ad alto livello al Forum di Davos; il presidente Biden ne ha fatto uno dei punti qualificanti del suo recente discorso di insediamento. Più nel dettaglio, la realizzazione di un collegamento ferroviario da Gallarate a T2 Malpensa va nella direzione opposta rispetto a questi principi ed orientamenti, e presuppone il consumo di un territorio di grandissimo pregio ambientale in aree già molto sfruttate e antropizzate, e con nessun vantaggio economico. Inoltre, il progetto di collegamento Gallarate-T2 Malpensa sarebbe superato dal progetto di raccordo a “Y”, che consentirebbe di collegare direttamente le Ferrovie dello Stato con l’aeroporto di Malpensa, in aggiunta al collegamento tramite le Ferrovie Nord. Il collegamento con la Svizzera c’è già: si potrebbe quindi ottenere lo stesso risultato con minori costi ed un impatto sull’ambiente decisamente inferiore».
Il Cor2 da un decennio è impegnato a dare un contributo al miglioramento della qualità ambientale, severamente minacciata dalle ricadute sulla salute delle persone e del territorio causate dalle attività, dirette ed indirette, di Malpensa.