Busto Arsizio - 23 maggio 2017, 17:52

Studenti di Busto in marcia per “Comunicare la legalità”

750 ragazzi degli istituti comprensivi di Busto, insieme ai richiedenti asilo delle parrocchie, hanno marciato per le vie della città. La manifestazione organizzata dall’Ufficio Mondialità del Pime

Questa mano non commetterà mai violenza”. Lo hanno scritto a colori sugli striscioni, lasciando le impronte che valgono una promessa. Sono i 750 ragazzi dei sette istituti comprensivi di Busto che martedì 23 maggio hanno attraversato la città, dando un messaggio forte in favore della legalità. Con loro anche una cinquantina di insegnanti e, per la prima volta, anche una decina di richiedenti asilo accolti nelle parrocchie di Busto e nei comuni limitrofi.

 

Per la seconda volta, a realizzare la marcia della legalità - in occasione dell’anniversario della strage di Capaci - è stato l’Ufficio Mondialità del Pime, sotto la guida di Valentina Sampietro, in collaborazione con gli uffici di Milano e Sotto il Monte (Bergamo). A sostenere l’iniziativa, la Fondazione Comunitaria del Varesotto e l’amministrazione comunale di Busto.

 

È stata Chiara Caprio a dare il via alla manifestazione. La giornalista freelance, collaboratrice di Vice, è stata individuata dagli organizzatori come importante figura “che usa la sua professione per denunciare l’illegalità e divulgare la legalità, promuovendo testimonianze di vita positive”.

 

Poi, via alla marcia per le vie di Busto con il sottofondo musicale di “Chi gliel’ha fatto fare” dei Dinastia, il brano eletto nel 2013 come miglior canzone per la lotta alla mafia. Durante il percorso sono stati ricordati i tre personaggi approfonditi in classe dagli studenti, nell’ambito del progetto “Legalità che scorre”. Ovvero Libero Grassi, uno dei primi imprenditori a dire addio al pizzo, Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica ucciso nel 2010 e Malala Yousafzai, l’attivista pakistana nota per la sua battaglia mondiale verso il diritto all’istruzione perché, come ricorda sempre, “un bambino, un insegnate, un libro e una penna possono cambiare il mondo”. Infine, le 33 classi hanno fatto tappa al Museo del Tessile dove hanno decorato 12 metri di stoffa, poi suddivisi in tante piccole parti quanti i gruppi partecipanti, lasciando simboli e pensieri. Perché – ricorda Sampietro – “con il nostro contributo e il nostro impegno, tramite la legalità nei nostri gesti quotidiani, possiamo rendere il mondo più bello e colorato”.

 

Durante la manifestazione, salutata anche dal sindaco Emanuele Antonelli, non è mancato un minuto di silenzio per commemorare i giudici Falcone e Borsellino e per ricordare le vittime dell’attacco terroristico all’arena di Manchester.